Gli uccelli migratori fermano il più grande impianto di rinnovabili del mondo

19 Giugno 2022 14:00

Il gigante petrolifero Bp ha annunciato l’acquisizione di una partecipazione del 40,5% nel progetto australiano che si annuncia come il più grande impianto di energia rinnovabile del mondo.
Bp gestirà l’Asian Renewable Energy Hub (Areh) da 36 miliardi di dollari, che coprirà 6.500 chilometri quadrati nella regione di Pilbara, sulla costa occidentale dell’Australia, una delle più grandi aree minerarie del mondo.
Il sito dovrebbe generare 26 Gigawatt di energia solare ed eolica, più della diga cinese delle Tre Gole, considerata per certi versi il più grande sito di produzione di energia al mondo. Produrrà inoltre 1,6 milioni di tonnellate di idrogeno verde all’anno, gran parte del quale sarà esportato, in particolare nei mercati giapponese e sudcoreano.
L’Areh è uno dei principali progetti di energia rinnovabile del Paese, insieme al Sun Cable del miliardario Mike Cannon-Brookes, che mira a diventare la più grande rete di energia solare del mondo.
Il progetto Pilbara è stato presentato per la prima volta nel 2014 come un importante sito per l’energia solare ed eolica. Ma l’anno scorso è stata bloccata dal ministro dell’Ambiente australiano che l’ha considerata “chiaramente inaccettabile” a causa del suo impatto sugli uccelli migratori.
Un portavoce della Bp ha assicurato che le questioni ambientali sono state “prese in considerazione dagli sviluppatori del progetto” prima di presentare una nuova proposta.
L’Australia è uno dei maggiori esportatori di combustibili fossili al mondo, una posizione sempre più criticata a causa dell’impatto sul cambiamento climatico.
Anja-Isabel Dotzenrath, vicepresidente di Bp per il gas e l’energia a basse emissioni di carbonio, ha dichiarato che la società crede nel potenziale dell’Australia “di essere un motore della transizione energetica globale”.
Il progetto aiuterà anche Paesi come la Corea del Sud e il Giappone a decarbonizzare le loro economie.
Le Ong ambientaliste, tra cui l’Australian Conservation Foundation e Greenpeace, hanno accolto con favore l’annuncio dell’investimento della Bp nel sito di energia rinnovabile, ma hanno avvertito che il progetto non deve minacciare la biodiversità. Il progetto “deve essere rispettoso dell’ambiente”, ha dichiarato Elizabeth Sullivan della Australian Conservation Foundation. Sullivan ha dichiarato che il potenziale dell’industria australiana delle esportazioni di energia rinnovabile è enorme, con un valore di decine di miliardi per l’economia, ma che il tempo sta per scadere. “Gli investitori internazionali faticano a capire se l’Australia è impegnata nelle energie rinnovabili o nei combustibili fossili”, ha sottolineato.

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