Oggi è il World Backup Day:
il 21% delle persone non ha mai salvato i propri dati

31 Marzo 2023 14:00

Il 21% delle persone nel mondo non ha mai seguito un backup dei dati e ogni minuto ci sono 113 telefoni che vengono persi o rubati, con il conseguente addio a tutto quello che abbiamo memorizzato, dai ricordi alle informazioni personali e professionali.
Sono due dati che messi insieme fanno riflettere sull’importanza di fare un backup, una copia dei nostri dati da poter ripristinare in caso di malfunzionamenti o attacchi hacker, sempre più diffusi.
A ricordare l’importanza di questo gesto arriva il World Backup Day del 31 marzo, una giornata istituita 12 anni fa per sensibilizzare proprio sulla necessità di disporre di un piano di ripristino dei dati nel caso in cui diventino inaccessibili.
Secondo uno studio del Ponemon Institute, il 21% delle persone non ha mai eseguito un backup, il 29% della perdita dei dati a livello globale è accidentale e quasi un terzo di tutti i computer al mondo è stato già infettato da almeno un malware, una minaccia informatica da cui il nostro paese non è indenne, anzi.
Secondo i dati del Rapporto Clusit, l’associazione italiana per la sicurezza informatica, presentato di recente, in Italia nel 2022 è andato a segno il 7,6% degli attacchi globali, 188 in tutto.
Più della metà di questi è stata causata proprio da malware e le conseguenze sono state gravi o gravissime a livello economico, sociale e di immagine, nel 95% dei casi.
Oltre agli attacchi malware o ransomware (virus che prendono in ostaggio i dati e poi viene chiesto un riscatto dai cybercriminali) la perdita dei dati può essere banalmente causata da guasti hardware, corruzione del software, cancellazione accidentale e disastri naturali, come un allagamento o un incendio.
Di fronte a questi rischi, aziende e privati non sono però completamente inermi: la chiave per la continuità operativa o per evitare danni economici è proprio il backup, meglio se effettuato offline e regolarmente. Nella maggior parte dei casi si fa in uno di questi due modi: su un disco esterno oppure attraverso Internet.
Il consiglio degli esperti è di alzare la guardia visto l’uso di dispositivi sempre più potenti e pervasivi. “Il backup è certamente un’ancora di salvezza, meglio se ridondato tra dispositivi e cloud”, afferma Alessio Pennasilico del Comitato Scientifico di Clusit.
Gli esperti condividono tre regole d’oro in occasione del Backup Day, utili per privati e aziende. La prima è “dotarsi di un piano di continuità operativa e tenerlo aggiornato via via che l’organizzazione si evolve”; poi “implementare un ambiente di disaster recovery, magari in cloud, in grado di garantire la continuità aziendale”, un approccio che in sostanza consente ad un’organizzazione di ripristinare l’accesso e la funzionalità della propria infrastruttura tecnologica nel caso vada in blocco o danneggiata.
Infine, per il Clusit è utile prevedere “un backup immutabile di tutti i dati dell’organizzazione” in cui i file non siano cancellabili o modificabili, poiché, in caso di intrusione, “i criminali sono ormai in grado di accedere a qualsiasi dato”.

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