Sensori nel sottosuolo, AI e telemedicina: così Milano vive già nel futuro

23 Novembre 2023 05:00

Il parco e i grattacieli del quartiere CityLife di Milano

Sensori nel sottosuolo per analizzare il deflusso delle acque piovane e individuare le falde nascoste, un software basato sull’intelligenza artificiale per monitorare l’hate speech online, ma anche interventi per la sanità territoriale, come la telemedicina per i fragili e gli anziani.
A un anno dall’avvio di Musa (Multilayered Urban Sustainability Action), il progetto del Pnrr nato lo scorso anno dalla collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca (capofila), il Politecnico di Milano, l’Università Bocconi e l’Università degli Studi di Milano, è già tempo dei primi bilanci: “Musa è stata è una scommessa sulla sostenibilità – racconta rettrice dell’Università Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni – che oggi rappresenta un esempio di Pnrr buono”.
Musa vede coinvolti 26 soggetti pubblici e privati, operativi su oltre 100 iniziative con 973 ricercatori con un’età media di 32 anni, e si muove attraverso quattro pilastri: l’università e i suoi ricercatori, il settore privato, le istituzioni e i cittadini per disegnare insieme la Milano del futuro. Con l’obiettivo di dare vita a dei progetti che possano restare anche dopo la fine dei finanziamenti e magari essere esportati anche in altre realtà del Paese.
In quest’ottica rientra, per esempio, la depavimentazione di piazza della Scienza, o l’investimento sui pozzi geotermici: “I nostri geologi – spiega la rettrice – stanno facendo un gemello digitale del sottosuolo di Milano per poi arrivare a creare una rete metropolitana di pozzi geotermici. Stiamo impiantando dei sensori nei pozzi con cui analizzeremo il deflusso delle acque piovane”.
La rigenerazione urbana, ma soprattutto l’impatto sul territorio, sono al centro di Musa. Ed è proprio sull’impatto dell’università nel quartiere che la Iannantuoni, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024, ha voluto concentrare il suo discorso. Da area prima agricola e poi industriale, oggi Bicocca è un quartiere studentesco e uno degli obiettivi è realizzare almeno altre due residenze contro il caro-affitti.
I numeri raccontano la crescita dell’Università che quest’anno festeggia anche il 25esimo anniversario dalla sua fondazione. Nel 1998 gli studenti erano semila, oggi sono 38mila divisi in 77 corsi di studio, con mille dottorandi e 1.200 specializzandi. Negli ultimi cinque anni, inoltre, è cresciuta la presenza femminile nei corsi di studi di area Stem. Nel corso di Fisica, dal 2018 al 2023 l’aumento della componente femminile tra gli iscritti è stato di più del 50%, un dato che supera il 70% per la magistrale in matematica.
Oggi il focus della Bicocca non può che essere anche sulla sostenibilità, ormai declinata in tutti gli ambiti professionali. Un tema molto sentito anche tra i giovani: “Ai ragazzi bisogna rispondere con la scienza, la cultura e l’informazione corretta – prosegue Iannantuoni – e per combattere un problema emerso negli ultimi tempi, l’eco-ansia, abbiamo un servizio interno di supporto psicologico. Ma è importante indagare ed essere consapevoli che l’effetto dell’uomo sui cambiamenti climatici può essere misurato e controllato”.
CityLife certificato quartiere Platinum
Un’ulteriore conferma di quanto Milano sia all’avanguardia su questi temi è arrivata proprio nei giorni scorsi, quando è diventata la prima città al mondo ad avere un quartiere riconosciuto a livello Platinum in tre certificazioni di sostenibilità internazionali. Si tratta di CityLife, l’area dell’ex quartiere fieristico coinvolta in uno dei progetti di rigenerazione urbana di maggiore successo in Europa, che ha ottenuto il “Leed for Cities and Communities”, il Well for Community” e il “Sites”, per la prima volta consegnato a una città europea.
CityLife è infatti uno dei più importanti esempi di rigenerazione urbana in Europa, un quartiere restituito alla città di Milano in una forma completamente rinnovata e fruibile. La gestione del parco è stata affidata dal Comune di Milano a SmartCityLife, nella quale Generali e Allianz collaborano per perseguire gli obiettivi di qualità ambientale, sicurezza e fruibilità pubblica. Le certificazioni hanno valutato “la progettazione, lo sviluppo e la gestione di comunità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, premiando il minore impatto possibile sull’ambiente; lo sviluppo di una comunità resiliente, inclusiva e integrata, basata su una forte identità in grado di impattare positivamente sul benessere psico-fisico delle persone; e la creazione, lo sviluppo e la gestione di spazi esterni e paesaggi resilienti e sostenibili, nel totale rispetto della natura”.

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