Da oggi innalzati i limiti elettromagnetici: «Per sviluppare il 5G, ora al 10%»

29 Aprile 2024 05:00

L’Italia compie un importante passo in avanti per lo sviluppo del 5G, grazie all’adeguamento dei limiti dei campi elettromagnetici a 15 volt/metro disposto dalla legge 214/2023, in vigore da oggi.

“Ciò potrà favorire lo sviluppo della 5G economy italiana con reti altamente performanti in grado di rafforzare in maniera consistente la competitività del sistema Paese”, spiega il ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“L’innalzamento dei limiti di emissione – prosegue – permetterà quindi di amplificare l’adozione del 5G e ciò comporterà che gli operatori di telefonia mobile infrastrutturati possano modificare la propria rete”.

5G FERMO AL 10% IN ITALIA

A pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi limiti sui campi elettromagnetici, si sono riuniti a Roma gli operatori del settore per la conferenza “G&Co-Everything is connected”, promossa dal Cnit, il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni.
“Ritardi ci sono, pesano, ma non sono solo ritardi italiani. Sono ritardi globali”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Alessio Butti. “Occorrono sicuramente reti 5G pure“, ha aggiunto.

L’obiettivo è compiere un salto tecnologico e, per il presidente del Cnit, Nicola Blefari Melazzi “bisogna prima completare la realizzazione della rete 5G nella sua versione completa, la cosiddetta stand alone, e siamo al 10% in Italia. Poi, occorre riempire un vuoto che c’è tra le rete e i bisogni degli utenti: solo così il 5G esploderà, altrimenti ci teniamo una generazione di cellulari migliore ma non radicalmente diversa”.

potenziale da mille miliardi di euro

Il potenziale non manca. La digitalizzazione è un’opportunità da circa mille miliardi di euro di valore aggiunto per l’Europa, secondo uno studio del gruppo Vodafone citato dall’amministratore delegato per l’Italia, Aldo Bisio.
Il quale ha sottolineato però che “l’Europa è molto indietro in termini di copertura della popolazione rispetto a Stati Uniti, Corea, Giappone e Cina” e indicato l’urgenza di una politica pubblica per il settore dopo una decade nera.

Secondo il primo white paper del programma di ricerca e sviluppo Restart, finanziato nell’ambito del Pnrr con 116 milioni di euro, il mercato delle telecomunicazioni globali nel decennio 2012-2021 è rimasto più o meno stabile, mentre quello delle piattaforme digitali è cresciuto rapidamente.

La catena del valore di Internet, del resto, “continua a crescere costantemente del 15% annuo”, ha sottolineato Blefari Malazzi.

il ruolo dell’intelligenza artificiale

Un messaggio di ottimismo è arrivato dal ceo di Engineering Group, Maximo Ibarra, convinto che “il sistema e la tecnologia sono maturi” per allargare lo spettro dei servizi innovativi e che l’intelligenza artificiale sarà “un driver fondamentale”.
Nelle sole telecomunicazioni, secondo le stime di Accenture, l’Ai “potrà arrivare a trasformare più del 70% delle ore lavorate”, ha detto il communications, media & technology lead for Italy, Central Europe and Greece, Massimiliano Monaco.

Un’innovazione proposta al governo dall’amministratore delegato di Iliad Italia, Benedetto Levi, è quella realizzare quanto prima «un catasto elettromagnetico nazionale interattivo, basato su una piattaforma Gis, che consenta di utilizzare al meglio le nuove regole» sui campi elettromagnetici.

È questo un fronte sul quale la viceministra Vannia Gava chiama i catasti “a compiere un passo verso la modernità, attraverso l’evoluzione in una piattaforma integrata e intelligente”.

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