Le parole sostenibili: water footprint, l’impronta dei prodotti sull’ambiente

19 Marzo 2024 05:00

Il “water footprint”, o impronta idrica, si riferisce alla quantità totale di acqua utilizzata direttamente e indirettamente da un individuo, una comunità o un’azienda durante il ciclo di vita di un prodotto o servizio.
Questo concetto tiene conto non solo dell’acqua consumata direttamente (ad esempio, bevendo o lavandosi), ma anche di quella usata durante la produzione di beni e servizi, inclusi i processi di coltivazione agricola, la produzione industriale e il trasporto.
L’impronta idrica è suddivisa in tre componenti principali.
L’impronta idrica blu rappresenta l’uso di acqua dolce proveniente da fonti di superficie o sotterranee durante il processo di produzione di beni o servizi.
L’impronta idrica verde si riferisce all’acqua piovana che viene assorbita dal terreno e utilizzata dalle piante durante il processo di crescita.
L’impronta idrica grigia indica la quantità di acqua necessaria per diluire l’inquinamento generato durante la produzione di un bene o servizio.
Calcolare l’impronta idrica di un prodotto o di un’attività è importante per comprendere il suo impatto sull’ambiente.
Un pomodoro richiede 13 litri di acqua, una patata 25, un’arancia 50. Una fetta di pane 40 litri, un uovo 135, un petto di pollo 1.170, una fetta di formaggio 2.500, una barretta di cioccolato 2.700 e una bistecca di manzo 4.650.
Ce ne vogliono quasi il doppio per realizzare un paio di jeans: oltre ottomila.

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