Tony Arco, Batterista dell’anno: «Al Nicolini ho trovato la mia dimensione»
Redazione Online
|2 settimane fa

«Al Conservatorio Nicolini ho trovato una vera famiglia. È una combinazione fortunata che mi rende felice ogni giorno.» Così Tony Arco, fresco vincitore del titolo di «Batterista dell'Anno» nella categoria Jazz Fusion assegnato dal programma «I Batteristi salveranno il mondo» di Rocker Tv, racconta con entusiasmo la sua esperienza al Conservatorio «Giuseppe Nicolini» di Piacenza, dove insegna batteria jazz da quattro anni.
Milanese, classe 1965, Arco è uno dei nomi più autorevoli della scena musicale italiana. Formatosi sotto la guida di Enrico Lucchini e Tullio De Piscopo, ha perfezionato la propria arte negli Stati Uniti studiando con alcuni tra i più grandi maestri della batteria.
Una carriera straordinaria, segnata da collaborazioni con Dave Liebman, Tony Scott, Kenny Barron, Charles Tolliver, ma anche Lucio Dalla, Fiorello, Ornella Vanoni, Fabio Concato e moltissimi altri, oggi premiata da un riconoscimento che celebra talento, passione e dedizione assoluta.
Durante la cerimonia di consegna, Tullio De Piscopo, vincitore della categoria «Icona dell'anno», ha voluto rendere omaggio pubblicamente al suo ex allievo, sottolineando che il premio è «più che meritato». Un momento di grande emozione che ha commosso lo stesso Arco: «Sentire quelle parole da Tullio è stato toccante. È stato il mio maestro e un secondo padre e resta un punto di riferimento umano e artistico».
Ma è proprio a Piacenza, lontano dai riflettori dei grandi palchi, che Tony Arco dice di aver trovato la dimensione più autentica del suo percorso: «Al Nicolini c'è un ambiente di lavoro che va oltre la collaborazione professionale. Tra docenti c'è stima reciproca, ma anche amicizia e simpatia. Non è scontato trovarlo altrove».

Fondamentale anche l'aspetto logistico: le sale per la didattica ospitate presso XNL Musica offrono spazi moderni e confortevoli, in un contesto che Arco descrive come «una piccola isoletta dove si lavora e si vive bene». E aggiunge: «Un altro elemento che mi ha colpito è la disponibilità dell'amministrazione. In tanti conservatori ho trovato freddezza o burocrazia. Qui, invece, si entra e si viene accolti con un sorriso: è una rarità preziosa».
La sua esperienza statunitense ha segnato profondamente il suo approccio didattico: «Negli USA ho imparato non solo tecniche e sistemi, ma soprattutto come ragionano le menti di eccellenza. È un bagaglio che cerco di trasmettere ogni giorno ai miei studenti». Non a caso, oggi Arco è considerato un punto di riferimento per molti colleghi e musicisti: «Mi chiamano spesso per chiedere un consiglio o confrontarsi sui materiali didattici. È una grande soddisfazione, ma anche una responsabilità: mi spinge a migliorarmi continuamente».
L'esperienza di Tony Arco al Conservatorio Nicolini è dunque la prova concreta di come un ambiente armonioso, fondato su professionalità e passione condivisa, possa trasformarsi in una fucina di eccellenza musicale. «Qui - conclude - ogni giorno è una nuova occasione per suonare, insegnare e crescere insieme. È davvero una sinfonia ben orchestrata».

