Il sindaco all’Atletica Caorso: “Un nuovo impianto è fantascienza”

05 Novembre 2020 04:00

“Il campo d’atletica non s’ha da fare“. E’ prendendo in prestito una celebre frase di don Abbondio nei “Promessi Sposi” che il sindaco di Caorso, Roberta Battaglia, risponde ai tesserati della società del paese, che giusto qualche giorno fa avevano raccontato la loro vita da “atleti di strada”, costretti a correre lungo argini nebbiosi e stradine scarsamente illuminate a due passi dall’autostrada, in mancanza di una struttura in paese a loro dedicata.

“Una struttura, in realtà, esiste eccome – ci tiene a puntualizzare il primo cittadino. – Si tratta di una palestra coperta, che l’amministrazione mette a disposizione gratuitamente all’Atletica Caorso. Comprendiamo inoltre l’esigenza di “volersi allargare” e per questo rimaniamo in ascolto, soppesando i vari suggerimenti che arrivano sulla nostra scrivania. Tuttavia, ciò che al momento ci viene proposto non è assolutamente sostenibile”.

In che senso? Il sindaco approfondisce la questione. “Costruire da zero una pista di atletica deve tenere conto di numerosi fattori: un impianto come quello che ci è stato suggerito, con campo di atletica, pista per i 400 metri, pedana per il salto in lungo e tutto il resto, necessita di tanta manutenzione. Dunque bisognerebbe fare i conti non solo con spese di costruzione molto alte, ma anche e soprattutto di gestione. Somme che al momento, con il Comune che ha già investito parecchio nella nuova piscina e che sta programmando la costruzione di una nuova palestra, non può certo sobbarcarsi”.

Altre “noci da rompere” riguardano lo spazio sopra cui edificare un progetto del genere. “L’ultima proposta che ci è arrivata – prosegue Battaglia – indica come punto papabile il parco della Resistenza, vicino alle scuole, che al suo interno può contare su diversi passaggi pedonali da poco rimessi a nuovo. Costruire qui una pista d’atletica è infattibile: prima di tutto  andrebbe interamente recintata e poi porterebbe via buona parte dell’area verde”.

Non ultimo, il nodo relativo alla quantità di persone che – potenzialmente – andrebbero a usufruire dell’eventuale nuova struttura. “Tutti hanno in mente la realtà del Dordoni di Piacenza – conclude Battaglia – sul quale si appoggia l’intera provincia e che consente a centinaia di atleti ogni settimana di potersi allenare. L’Atletica Caorso, per anni, ha avuto all’attivo pochissimi tesserati e solo in tempi recenti sta assistendo a una ripresa del numero degli iscritti: motivo per il quale serve tempo. Non si può in quattro e quattr’otto buttare in piedi un progetto del genere”.

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