Asilo di Borgotrebbia, la ditta se ne va: «Il Comune non paga»
Con i lavori al 75%, l'impresa risolve il contratto per il polo dell'infanzia. «Dovuti 200mila euro per caro materiali e altre voci, facciamo causa»

Gustavo Roccella
|2 settimane fa

Il cantiere per il nuovo asilo di Borgotrebbia abbandonato dalla ditta che annuncia la risoluzione del contratto
Brutte notizie dal cantiere per il nuovo polo dell’infanzia a Borgotrebbia. «Abbiamo preferito levare le tende», fa sapere a “Libertà” Pietro Chiarelli, direttore della Costruzioni srl, l’impresa della provincia di Taranto che nel maggio 2023 ha vinto l’appalto del Comune da 1,2 milioni, scesi a 960mila euro con il ribasso d’asta (-21%). «Venerdì scorso abbiamo comunicato all’amministrazione la decisione di rescindere il contratto, ci dispiace perché siamo al 75-80% di avanzamento dei lavori, ma vista l’indisponibilità a soddisfare le nostre richieste economiche non ci resta che portare il Comune davanti al giudice, la sostanza è che il cantiere resta bloccato».
La ditta sostiene che gli spetti il riconoscimento dell’aumento delle materie prime nel settore edile stimato in oltre 100mila euro, più un’altra serie di voci per «un totale di 195mila euro», quantifica Chiarelli che già nelle scorse settimane aveva levato in tal senso un monito all’indirizzo del Comune (v. “Libertà” del 18 ottobre). «L’amministrazione ci ha risposto che per loro il contatto è ancora in essere e che bisogna andare avanti, la realtà è che non hanno soldi in cassa e noi preferiamo non accollarci il rischio di una mancanza di finanziamenti».
Coperti dal Pnrr per circa 700mila euro, con l’aggiunta di risorse comunali per 400mila euro, i lavori a Borgotrebbia sono partiti nell’autunno del 2023 con durata prevista di un anno per rifare, potenziato, l’ex asilo nido Oasi, chiuso nel 2017 da un giorno all’altro perché i test di sicurezza rivelarono che la struttura non era a norma rispetto al rischio sismico. Il cantiere ha dovuto superare una iniziale impasse per l’imprevisto rinvenimento di una cisterna e della conseguente bonifica. Sulle ceneri dell’ex Oasi si è programmato un edificio destinato ai bambini da 0 a 6 anni, che comprenderà due sezioni dell’asilo nido (28 posti) e una della scuola d’infanzia (28) per 56 posti complessivi. Di proroga in proroga la scadenza del Pnrr per la fine dei lavori si è allungata a dicembre 2025. In vista del rush finale la battuta d’arresto.
Va peraltro ricordato che un campanello d’allarme era suonato nei mesi scorsi con il caso (v. “Libertà” del 7 agosto) di cinque (ex) dipendenti impegnati nel cantiere di Borgotrebbia a cui la ditta non ha corrisposto tre mensilità (settembre, ottobre e novembre 2024) né il tfr. Il Comune, imputando «grave inadempienza» alla Costruzioni srl, era intervenuto direttamente, rimborsando gli operai per complessivi 12.360 euro, importo detratto dal corrispettivo atteso dall’appaltatore. Una misura di “solidarietà” stabilita dalle norme a tutela dei diritti dei lavoratori negli appalti pubblici, e però contestata dall’impresa che aveva opposto al Comune una diffida poi ritirata, ragion per cui il caso si è chiuso bonariamente.
Più di recente un altro dipendente ha presentato ricorso (al Tribunale di Lodi, città dove Costruzioni sr ha sede operativa) contro l’impresa ma anche Palazzo Mercanti, chiedendo il pagamento in solido di compensi ritenuti dovuti - tfr e altre voci - per 5mila euro. Segnali che potrebbero non deporre a favore di un ottimale stato di salute aziendale dal punto di vista economico.
Sta di fatto che ieri da parte del Comune si è ritenuto di non rilasciare dichiarazioni, un silenzio motivato con la necessità di approfondimenti sulle posizioni in campo.

