Fame di baby sitter: «Ne avremo cinquanta, ma non bastano»
Famiglie con figli piccoli in difficoltà: c’è un elenco di assistenti all’infanzia. L’assessora Nicoletta Corvi: richieste sempre in crescita

Marcello Tassi
|1 settimana fa

A Piacenza la «caccia» alla baby-sitter è ormai una sfida quotidiana. Famiglie che lavorano su turni, genitori con orari spezzati, impegni che si sovrappongono: trovare qualcuno che si prenda cura dei figli è diventata una vera e propria impresa. Per rispondere a questa necessità crescente, il Comune mette a disposizione - già da alcuni anni - il «Progetto Baby Sitter», un servizio di intermediazione che permette ai nuclei familiari di accedere a un elenco comunale di assistenti all’infanzia formati e selezionati.
Il percorso per entrare nell’elenco è strutturato: colloquio con la commissione incaricata, verifica dei requisiti e un corso di formazione gratuito obbligatorio, con idoneità ottenuta frequentando almeno l’80% delle lezioni. «Rientra nelle attività del Centro per le Famiglie sostenere la genitorialità e l’accudimento dei bambini – ricorda l’assessora alle Politiche per l’infanzia, Nicoletta Corvi –. Il bisogno è molto alto e superiore all’attuale elenco, che abbiamo recentemente rafforzato con nuove linee guida. Il corso è partito da pochi giorni: se tutti saranno idonei, potremo superare le cinquanta persone attive, ma le richieste continuano a crescere. Per questo, speriamo che possano arrivare nuove adesioni. Il corso è aperto a tutti».
Dall’avvio del progetto a oggi, il divario tra domanda e offerta resta infatti evidente. Da gennaio 2022 a settembre 2025 sono arrivate al Comune 144 richieste di baby-sitter, mentre delle 81 persone formate dal 2021 al marzo 2025 solo 36 risultano attualmente attive: alcune non hanno mantenuto gli aggiornamenti annuali, altre hanno nel frattempo trovato un altro impiego. Il corso autunnale avviato nei giorni scorsi conta 20 partecipanti (19 donne e un uomo), a fronte di 12 nuove domande di formazione; nello stesso periodo, solo nel mese di ottobre, le richieste delle famiglie sono state 13.
Il servizio copre la cura dei bambini da 0 a 14 anni, includendo preparazione dei pasti per i più piccoli, igiene, sorveglianza, giochi, accompagnamenti a scuola, attività sportive e visite mediche, oltre alla preparazione dei pasti destinati esclusivamente ai minori. Sono invece escluse pulizie domestiche generali, commissioni e prestazioni legate alla gestione della casa.
«Una volta presentata la domanda – puntualizza Corvi – le famiglie vengono ricevute dallo Sportello InformaFamiglie&Bambini per definire esigenze e orari. Entro cinque giorni ricevono i contatti delle baby-sitter più compatibili. La scelta, così come la forma contrattuale e la retribuzione, resta interamente nelle mani delle parti: il Comune – conclude – non interviene economicamente, ma raccomanda che il rapporto sia regolato secondo la normativa vigente».

