"Intrecci", venti coperte solidali per donne vittime di violenza
Con un gomitolo rosso e un uncinetto volontarie le hanno create a mano per il Centro Antiviolenza di Piacenza. Un'iniziativa di Comune e Commissione Elette
Redazione Online
|4 ore fa

La presentazione avvenuta prima di Natale in municipio
Da un gesto semplice – portare un gomitolo rosso, un uncinetto o un ferro da maglia – è nato un progetto capace di unire persone, storie ed emozioni: la realizzazione di quadrati di lana, intrecciati insieme per diventare coperte solidali, simbolo di cura, protezione e vicinanza. Un’iniziativa che ha coinvolto numerose cittadine e cittadini, anche provenienti da altri comuni della provincia, dimostrando quanto il tema della violenza di genere sia sentito dall’intera comunità.
“Intrecci”, nato grazie al lavoro del Tavolo Politiche di Genere del Comune di Piacenza e della Commissione delle Elette, a seguito della proposta delle Pirines (gruppo informale di crochet), si è trasformato in un vero e proprio dono natalizio per molte donne del territorio: un segno concreto di solidarietà, ma anche un messaggio collettivo di attenzione e responsabilità verso un fenomeno ancora troppo diffuso.
Grazie al lavoro condiviso di donne e uomini di tutte le età – tra cui anche una donna vittima di violenza, accompagnata dalla figlia – sono state realizzate venti coperte, donate al Centro Antiviolenza di Piacenza tramite la presidente, avvocata Donatella Scardi, e alle donne seguite dai Servizi sociali, consegnate alla funzionaria Paola Poggi, responsabile dell’Unità Operativa Minori del Comune di Piacenza.
L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al sostegno di numerose realtà del territorio, tra cui Confindustria Piacenza, le biblioteche comunali Giana Anguissola e Passerini Landi, diversi centri diurni e molte associazioni che hanno contribuito con entusiasmo alla raccolta dei materiali e alla realizzazione dei quadrati.
Nel ringraziare tutte le persone coinvolte, le assessore Nicoletta Corvi e Serena Groppelli, rispettivamente al Welfare e alle Pari Opportunità, hanno sottolineato il profondo valore simbolico e umano del progetto: un intreccio di mani e di storie che racconta la vicinanza dell’intera comunità piacentina alle donne che hanno vissuto esperienze di violenza e ribadisce l’impegno collettivo a non lasciare nessuna sola.

