Da Podenzano a Villò, al traguardo la pista per pedoni e ciclisti

Quasi terminato il tratto Maiano-Grazzano sul tracciato dell’ex ferrovia. E avanzano i preparativi per il pezzo fino ad Albarola

Nadia Plucani
|2 settimane fa
La nuova pista ciclopedonale da Maiano a Grazzano Visconti in uno scatto pubblicato su Facebook
La nuova pista ciclopedonale da Maiano a Grazzano Visconti in uno scatto pubblicato su Facebook
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E’ quasi terminato l’ultimo tratto podenzanese della pista ciclopedonale che congiunge Podenzano a Villò di Vigolzone. Si tratta del collegamento tra Maiano e Grazzano Visconti e rientra nel progetto di potenziamento di mobilità ciclopedonale elaborato dall’Unione Valnure Valchero finanziato da bandi regionali per la realizzazione di percorsi ciclopedonali in ciascun comune. La pista transita sul tracciato della Littorina, la ferrovia che congiungeva Piacenza a Bettola, da via Beccaria fino alla ciclabile già esistente di Grazzano Visconti, realizzata dal Comune di Vigolzone. Per il tratto da Maiano a Grazzano il Comune di Podenzano ha sostenuto un costo di 40mila euro (24mila euro risorse di bilancio comunali e 16mila euro di contributo regionale).
La pista ciclo pedonale ora arriva fino a Villò, ma proseguirà fino ad Albarola. Il Comune di Vigolzone sta infatti procedendo con l’iter necessario per l’acquisizione dei terreni (o con espropri o con accordi bonari). I lavori dovrebbero essere assegnati nel mese di gennaio 2026. «Si potrà arrivare fino ad Albarola - commenta il sindaco di Podenzano, Riccardo Sparzagni direttamente da Podenzano su una pista ciclopedonale parallela alla statale 654 di Valnure, una viabilità alternativa alla statale che è trafficata, con tratti pericolosi. Uno di questi era proprio a Maiano, dove si doveva costeggiare il santuario a filo strada, con le auto a pochi centimetri. Secondo noi anche questo tratto è un intervento importante. Ora la nostra pista si collega a quella già realizzata dal Comune di Vigolzone negli anni scorsi».
«Troppo asfalto»
Il percorso era praticamente già segnato, su strada sterrata. « La massicciata stradale era già presente, perciò non si è dovuto procedere con lo sbancamento - informa il sindaco -. Abbiamo poi asfaltato per rendere più fruibile il tratto e per renderlo omogeneo a tutto il resto della ciclabile già presente ». Diversi i commenti che si sono sentiti e letti, quelli entusiastici e quelli più critici, in particolare per non aver lasciato lo sterrato e autorizzato l’asfalto. «Uno scempio - è il commento di una persona -. Dispiace vedere che ogni pezzo di campagna finisce coperto di bitume».
«Percorso sicuro»
« A me personalmente sono arrivati solo commenti positivi e tanti ringraziamenti - dice Sparzagni -. Le strade sterrate sono bellissime e capisco benissimo la sensibilità ambientale che è anche la nostra, ma in questo caso l’intervento ha una valenza sovracomunale e il servizio che dà e la finalità di muoversi in sicurezza sono un valore superiore per il caso specifico. Non è stato nemmeno fatto alcun abbattimento di alberature. Gli sfoghi sui social sono poco produttivi. Se ne legge di ogni un po’ dappertutto. Io rimango comunque sempre disponibile a parlare personalmente con chiunque».