Approvato il piano regionale di interventi urgenti: oltre 5milioni di euro a Piacenza

04 Agosto 2017 12:20

 

Nuovi pozzi, riattivazione di quelli in secca e, per quelli esistenti, interventi per recuperare l’acqua più in profondità. Installazione di sistemi per rendere potabile la risorsa idrica prelevata; ricerca di sorgenti alternative, opere per ridurre le perdite della rete e prosecuzione dell’assistenza alla popolazione con rifornimenti mediante autobotti.

E’ stato approvato il piano regionale di interventi urgenti a Parma e Piacenza. Il presidente Stefano Bonaccini, nominato commissario per la gestione dell’emergenza, firma il decreto che dà il via ai lavori per 8,6 milioni di euro. Questo il pacchetto previsto dal piano per affrontare l’emergenza siccità nelle province di Piacenza e Parma, per le quali il Governo aveva dichiarato lo stato di emergenza nazionale.

“Il nostro è il primo piano di interventi che può partire nel Paese, finanziato con le risorse del Governo e realizzato grazie all’impegno di tutto il territorio – sottolinea il presidente Bonaccini.
“Opere fondamentali per superare una stagione molto siccitosa e assicurare l’approvvigionamento idropotabile alle popolazioni messe alla prova da questa emergenza”, aggiunge l’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo.

Nel dettaglio: si tratta di 44 interventi in 27 Comuni in provincia di Piacenza per 5,14 milioni; 43 in 21 Comuni in provincia di Parma per 3,42 milioni.
Continuerà inoltre la fornitura dell’acqua con autobotti per garantire le necessità idropotabili in 40 Comuni: 21 sono nel piacentino (Bettola, Bobbio, Borgonovo V. Tidone, Castel San Giovanni, Cerignale, Coli, Farini, Ferriere, Gropparello, Morfasso, Nibbiano, Ottone, Pecorara, Pianello, Piozzano, Ponte dell’Olio, Travo, Vernasca, Vigolzone, Ziano, Zerba) e 19 nel parmense.
L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile provvederà all’acquisto di impianto mobile di potabilizzazione da 10 litri al secondo (300 mila euro) e di cisterne per il rifornimento degli acquedotti rurali e frazionali (160 mila).

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