Acqua dal Brugneto, Coldiretti: “Ne servono altri 500mila metri cubi”

04 Agosto 2017 05:30

E’ terminata questa mattina la fornitura extra di 500mila metri cubi di acqua rilasciata dalla diga del Brugneto verso il territorio piacentino. Il rilascio aggiuntivo faceva parte di 1 milione di metri cubi aggiuntivi che la Regione Emilia Romagna aveva chiesto al Comune di Genova in aggiunta al limite dei 4 milioni precedentemente concordati. Di questo milione al momento solo la metà è stata rilasciata, in attesa che vengano prese decisioni in merito alla seconda tranche.

“Da domenica, quando l’ultima acqua rilasciata avrà raggiunto il Po, il Trebbia tornerà ad avere il suo corso naturale – ha spiegato Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica -, ci auguriamo che gli enti possano trovare a breve un accordo per un ulteriore rilascio”.

“Si è trattato di un intervento importante e apprezzabile – ha dichiarato Marco Crotti, presidente di Coldiretti -, ma che non basta a colmare la sete della campagna piacentina”.

L’auspicio dei rappresentanti del mondo agricolo piacentino è che la Liguria accetti di rilasciare altri quantitativi straordinari, come ipotizzato dalla regione Emilia-Romagna, “anche e soprattutto per non lasciare buchi vuoti nella irrigazione dei campi” ha concluso Crotti.

Speranze che sembrerebbero infrangersi contro le dichiarazioni dell’assessore regionale all’ambiente Paola Gazzolo, che in una nota specifica che “Ulteriori rilasci dal Brugneto sono condizionati agli esiti dei monitoraggi e delle verifiche in corso sull’andamento delle disponibilità dell’invaso, legate alle condizioni meteo, per tutelare le prioritarie esigenze idropotabili”.

“Per gli ultimi giorni della stagione irrigua – prosegue la nota – sarà possibile ricorrere alle disponibilità di acqua derivante dalla deroga al deflusso minimo vitale, già concessa dalla Regione a metà giugno, e alla risorsa idrica prelevata dai pozzi privati o del Consorzio di Bonifica.

Rimane critica la situazione dell’irrigazione anche nell’areale della Val d’Arda, dove il livello idrometrico della diga di Mignano ha raggiunto quota 310 metri.

“I temporali dei giorni scorsi non hanno portato aggiunte di acqua piovana nell’alta valle – ha spiegato Zermani –. I campi non vengono irrigati da settimane se non solo grazie a sacrifici e interventi di solidarietà da parte di chi ha dotazioni irrigue e le condivide con gli altri”.

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