Cna: “Lacune nel decreto liquidità, agevolazioni solo per poche aziende”

21 Aprile 2020 13:00

 

Il decreto liquidità non soddisfa Cna Piacenza, che in un comunicato ne evidenzia quelle che ritiene siano lacune del provvedimento. “Circa l’80% delle nostre aziende associate – spiega il direttore di Cna Piacenza, Enrica Gambazza – si è rivolto in queste ultime settimane ai nostri uffici per ottenere informazioni, sulla base dei diversi provvedimenti nazionali, regionali e per capire se fosse possibile lavorare e con quali modalità. Le aziende si sono rivolte a Cna Piacenza anche per gli adempimenti relativi agli aiuti e alle agevolazioni pre-viste dal Governo. Si va dal bonus dei 600 euro per le partite Iva, alla sospensione dei pagamenti, al credito al ricorso a varie forme di ammortizzatori sociali, tutti strumenti che oltre a non soddisfare le reali necessità di chi fa impresa presentano anche enormi difficoltà operative per le numerose implicazioni burocratiche e per le tempistiche eccessivamente lunghe”.

Uno degli scogli più difficile da superare, secondo Cna, è rappresentato dai finanziamenti previsti dal Decreto Liquidità. “Se ne parla da diverse settimane ma solo ora sembrano esserci le condizioni per poter richiedere i prestiti garantiti dallo Stato” spiega il comunicato.
“Questo strumento – sottolinea Barbara Villaggi, Responsabile dell’Ufficio credito di CNA Piacenza – prevede due diverse misure: un finanziamento che può arrivare fino a € 25.000,00 euro parametrato al 25% del fatturato dell’ultimo bilancio depositato (2018) o ultima dichiarazione dei redditi presentata, rimborsabile in sei anni e garantito dal Fondo centrale di garanzia al 100%, e un finanziamento fino a un massimo di 800.000 euro per aziende con fatturato fino a 3,2 milioni di euro e fino a 499 dipendenti con garanzia pubblica al 90%. Molte piccole aziende, con pochi dipendenti, sulla base della prima misura prevista dal Decreto Liquidità, potranno ottenere, nella maggior parte dei casi, finanziamenti solo di poche migliaia di euro. Finalmente le banche hanno predisposto la modulistica per procedere con le operazioni, ma c’è un altro problema che non tutti avevano compreso: i prestiti sono garantiti dallo Stato ma, contrariamente da quanto ci si aspettava, pur avendo condizioni agevolate non sono a tasso zero”.

“Le regole per beneficiare della sospensione dei pagamenti – aggiunge il direttore Gambazza – possono essere utilizzate solo da una piccola parte di aziende, essendo collegate esclusivamente alla riduzione del fatturato nella misura minima del 33% rispetto a quello conseguito nello stesso mese dell’anno precedente, anche con la difficoltà di raffrontare dati omogenei tra i due anni. Il territorio di Piacenza così gravemente colpito dall’emergenza Covid 19, avrebbe dovuto ottenere l’automatica sospensione dei versamenti imposte, contributi e tributi, senza applicazione di alcun parametro. La gravità della situazione del territorio è sotto agli occhi di tutti. Se i prossimi provvedimenti non saranno in grado di cogliere il livello di difficoltà e sostenere concretamente le imprese, quest’ultime, rischieranno il collasso”.

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