Operai si incatenano alla Gls: “Dobbiamo essere reintegrati”

21 Novembre 2020 10:19

Una trentina i lavoratori nella serata di ieri ha organizzato un blitz nel magazzino della Gls di Montale, incatenandosi fino a notte fonda alle rulliere del magazzino.
Tra di loro, c’erano i 16 operai licenziati a novembre 2018 e che ora, grazie a una sentenza della Corte di Appello di Bologna che ne ha accolto il ricorso, dovrebbero essere reintegrati. Condizionale d’obbligo perché nel frattempo la Seam, ovvero l’azienda che gestisce il personale per conto della Gls non esiste più e al suo posto è subentrata la Natana Doc, che non vuole farsi carico del reintegro, né degli stipendi arretrati.

APPELLO ALLA PREFETTURA
Un appello alla prefettura affinché si adoperi per far rispettare la sentenza della Corte di Appello di Bologna, che prevede il reintegro alla Gls dei 16 facchini licenziati a gennaio 2019, è arrivato questa mattina nel corso di un incontro all’esterno dei cancelli della multinazionale, indetta dal sindacato Usb. “Abbiamo effettuato un incontro anche al ministero con Gls per cercare di riavere il nostro lavoro – spiegato detto gli operai – e ci hanno detto che non ci avrebbero reintegrato a meno di una decisione del Tribunale. Ora quella sentenza c’è, ma loro non danno seguito alla promessa Ora abbiamo bisogno
dell’aiuto di tutti per riavere il nostro lavoro”.

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