Consiglio, lo “scacchiere” dei capigruppo. Tensioni tra ApP e il centrosinistra

19 Luglio 2022 15:51

Nomine non affatto scontate. Anzi, un’importante occasione di “bilancini” e assetto in consiglio comunale. Dopo la prima seduta di ieri, si compone lo “scacchiere” dei capigruppo nell’aula di palazzo Mercanti. Ecco le scelte delle forze politiche: in maggioranza Andrea Fossati per il Pd, Claudia Gnocchi per la lista civica di Tarasconi, Boris Infantino per Piacenza Coraggiosa e Gianluca Ceccarelli per Piacenza Oltre; all’opposizione invece Sara Soresi per Fratelli d’Italia, Luca Zandonella per la Lega (di cui è l’unico rappresentante eletto), l’ex sindaco Patrizia Barbieri per la lista civica di centrodestra, Stefano Cugini per ApP e Corrado Sforza Fogliani per i Liberali (anche in questo caso si tratta del solo seggio occupato). I gruppi consiliari hanno tempo fino a lunedì per comunicare formalmente le nomine.

Intanto l’elezione della nuova presidente del consiglio comunale Paola Gazzolo ha lasciato alcune “cicatrici” nel centrosinistra, in primis in una parte di Pd che avrebbe preferito la figura di Stefano Perrucci. Ma anche negli esponenti della maggioranza che auspicavano una maggiore collaborazione di ApP, il fronte guidato da Cugini e Luigi Rabuffi: la loro provocazione – così viene definita nel centrosinistra – di proporre alla massima carica dell’aula l’ex sindaco Barbieri, profilo di centrodestra, avrebbe suscitato una forte irritazione.

Non solo. Prima della seduta di ieri, il Pd avrebbe tentato di gettare un ponte ad ApP con la richiesta di esprimere un proprio nome per la vicepresidenza del consiglio (ruolo attribuito alla minoranza per regolamento): i dem non avrebbero però ricevuto alcuna risposta costruttiva, e l’aula ha così optato per Gloria Zanardi (FdI). “Nessuna tensione – ribatte Cugini – ApP ha un suo percorso da fare e una sua identità da definire. Sono passaggi che riteniamo sia meglio portare avanti senza ruoli diversi da quello di consiglieri, men che meno di vicepresidente, secondario per definizione. Il mancato coinvolgimento nella partita della scelta del presidente, tra l’altro, rende poco credibile la richiesta di parere su quella del vice”.

Da registrare, sempre nel Pd, anche il colpo di scena che ha portato il neoeletto Fossati come capogruppo: in un primo momento la deputata Paola De Micheli aveva dato la sua disponibilità all’incarico, nonostante l’impegno parallelo in parlamento a Roma, salvo poi sfilarsi all’ultimo. Una reazione a fronte dello scarso ascolto da parte del sindaco Katia Tarasconi nell’allestimento della giunta? C’è chi lo ipotizza all’interno del partito, dato che il primo cittadino – nella fase di formazione dell’esecutivo – non avrebbe considerato alcune figure proposte da De Micheli.

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