Musica nei locali pubblici, nuova convezione di Confesercenti con Siae

27 Febbraio 2024 06:42

“Avere una televisione oggi per un pubblico esercizio sta diventando quasi proibitivo – sottolinea Matteo Politi, responsabile affari generali di Confesercenti Piacenza -. Un locale arriva a pagare circa 700 euro all’anno: 400 e oltre per il canone Rai, circa 700 per i diritti d’autore a Siae e Scf. Finché si ha una radio, le cifre sono più contenute: un locale che non supera i 100 metri quadrati spende all’anno 140 euro. Il problema si ha con la televisione perché la cifra aumenta abbondantemente. E non è detto che basti a mettersi al sicuro per il pagamento dei diritti d’autore perché c’è Lea”.

Lea sta per “Liberi editori autori” ed è la società incaricata di licenziare l’uso del repertorio amministrato dall’inglese Soundreef Ltd sul territorio italiano. Nel luglio 2022 è scaduto l’accordo in vigore tra Siae e Lea che permetteva alle attività commerciali di pagare unicamente l’abbonamento Siae e Scf (diritti d’autore e connessi) per diffondere la musica d’ambiente senza distinzione di repertorio.

“Questo cosa significa? Che nel concreto la quota annuale Siae non copre più il repertorio musicale rappresentato da Lea – spiega ancora Politi -; per poter utilizzare legalmente radio e tv nei pubblici esercizi occorre pagare il canone di abbonamento speciale alla Rai, i diritti d’autore alla Siae e/o alla Lea e il diritto connesso a Scf”.

Per cercare di venire incontro alle esigenze dei commercianti, Confesercenti ha sottoscritto una convenzione con la Siae: “È previsto uno sconto del 25 per cento per la musica d’ambiente e del 15 per cento per piccoli intrattenimenti nei pubblici esercizi – spiega il direttore Fabrizio Samuelli – certo noi facciamo il possibile, ma si stanno creando i presupposti per generare un problema non da poco per gli esercenti”.

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