Il Montegiogo torna a cantare, «E cerchiamo voci nuove»
Lo storico coro di Lugagnano, nato da un’idea di don Ferrari detto “il Ghello”, sarà il 28 al teatro Barani e poi in San Zenone
Federica Duani
|3 settimane fa

I primi protagonisti del Coro Montegiogo, nel 1973
Nel 2023 ha compiuto cinquant’anni: l’associazione Coro Montegiogo a Lugagnano è un punto di riferimento per la comunità. I coristi si riuniscono a cadenza settimanale, animati da passione e da valori condivisi, volontariato e solidarietà sopra tutti. « Portiamo in giro lo spirito del canto – spiega la consigliera Federica Segalini – . Le attività in cui siamo presenti sono tante: collaboriamo con le associazioni locali, gestiamo il teatro comunale Anna Barani, promuoviamo serate musicali e partecipiamo a cerimonie civili o religiose». Segalini annuncia poi il programma del coro per i mesi in arrivo, la prima tappa sarà il 28 novembre al teatro Barani, dove il coro interverrà durante lo spettacolo “Cena con delitto”, organizzato dalla cooperativa L’Arco. «Il 30 novembre canteremo alla messa delle 11 in Chiesa di San Zenone, durante la giornata del Ringraziamento di Coldiretti – dice Segalini – . Il 18 dicembre alle 21, sempre in San Zenone, ci sarà il nostro concerto di Natale, “Canti sotto l’Albero”: sarà con noi anche il trombettista Valentino Caico, piacentino che oggi suona nell’orchestra dell’Accademia della Scala».
La Vigilia del ‘73
Il coro nasce proprio nella notte della vigilia di Natale del 1973, quando gli oltre 100 coristi erano stati accompagnati dall’orchestra “Chorus Montegiogo Band” sotto un leggero nevischio in piazza IV Novembre. Ma l’anima del coro era stata quella di don Angelo Ferrari, per tutti “il Ghello”, che era arrivato a Lugagnano nei primi anni Settanta. Era stato lui ad aprire la canonica anche alle ragazze, era un illuminato, tanto da lasciare le pubblicità dei giornali, spesso un po’ osé, sul tavolo a vista. « Era il periodo post-conciliare dove, nella rinnovata liturgia in lingua italiana, dal punto di vista musicale si sperimentava tutto e il contrario di tutto – dice il presidente Agostino Vincini, che ai tempi era all’asilo – . Il nostro curato Ghello, malgrado la contrarietà del parroco don Beltrami, aveva portato in chiesa tutta la sua banda di ragazzi con strumenti musicali: batteria, basso, chitarra e organo per accompagnare con i canti liturgici la celebrazione della messa. Così, da un giorno all’altro,la nostra Chiesa era diventata troppo piccola per ospitarci: è così che è nato il Coro Montegiogo».
Oggi è diretto dal maestro Paolo Burzoni, accompagnato al pianoforte dal maestro Roberto Sidoli. Il consiglio direttivo, oltre a Vincini e Segalini è composto da Daria Bragoli, Laura Callegari, Graziella Cazzarini, Lucia Chiesa, Filippo Maccarrone, Giuseppina Ottonelli, Lucia Provini e Gaetano Romani (vicepresidente). «Siamo sempre alla ricerca di nuove leve, soprattutto giovani: da poco si è unita Angelica Canavelli, che frequenta il liceo scientifico ed è già voce solista», conclude Segalini, che poi ricorda altri due appuntamenti: il concerto a Gropparello del 20 dicembre e il Premio della Bontà a Rustigazzo, il 6 gennaio 2026.


