“Rivedere i programmi di religione.” Scoppia il caso anche a Piacenza

25 Settembre 2012

“Credo che l’insegnamento della religione nelle scuole così come concepito oggi non abbia più molto senso. Probabilmente quell’ora di lezione andrebbe adattata, potrebbe diventare un corso di storia delle religioni o di etica”.  Le parole del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo accendono il dibattito anche a Piacenza.  Il più critico è il leghista Massimo Polledri: “Forse il ministro è invasato da spirito ultramodernista e relativista, ma dobbiamo ricordargli che la scuola è lo strumento per custodire e divulgare le nostre tradizioni” afferma l’onorevole del Carroccio.

Il responsabile scuola della Diocesi Don Luigi Bavagnoli apre a un ragionamento su qualche modifica ma ritiene la proposta di studiare etica troppo europea e poco adeguata all’Italia dove la religione ha giocato nella civiltà un contributo così significativo.

Ricco il commento del presidente del Consiglio Comunale Claudio Ferrari, insegnante di religione: “Lascia alquanto perplessi l’intervento del Ministro che solo il 28 giugno ha firmato, in accordo conla CEI, la revisione dei percorsi formativi dei docenti e e le nuove Indicazioni.

E’ superfluo dire che l’ora di religione non è un’ora di catechismo , già attualmente è un confronto aperto tra la realtà nella quale viviamo e la religione cristiana cattolica.

Dietro la frase molto stringata del Ministro potrebbe esserci la preoccupazione per i prossimi anni a causa dell’aumento degli allievi  non avvalentisi. Nel contesto in cui ci troviamo è difficile immaginare un’ora di religione diversa, stante la sua finalità prettamente scolastica.  Certamente deve essere rivista la modalità di realizzazione dell’ora alternativa che non deve essere un’ora del nulla” .

Il 15 ottobre il ministro Profumo è atteso a Piacenza: incontrerà gli studenti della Cattolica.

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