Rizzi (Yama Arashi): “I russi da Putin, noi nemmeno un sms dall’assessore”
13 Novembre 2013
Forse non tutti sanno che anche Piacenza può contare sul commissario tecnico di una nazionale. No, Prandelli non puó essere annoverato tra i piacentini illustri, ma c’é chi, in quanto a convocazioni in azzurro, se la passa pure meglio del ct del pallone. Gianfranco Rizzi è l’anima della Yama Arashi ma è pure il maestro azzurro della kick boxing italiana che nella specialità del point-fight sta facendo mirabilie.
Un movimento, quello piacentino, che oltre a poter contare su un vasto numero di giovani praticanti, annovera la presenza di campioni internazionali di valore assoluto. Ci riferiamo a Carmela Abbate, Devid Pintore, Davide Sfulcini e Adriano Passaro, tutti quanti protagonisti nelle rispettive categorie a livello continentale, ma non solo.
Sfulcini e Passaro (oro ai combat games) sono tra i convocati di Rizzi per i prossimi Mondiali che si disputeranno in Turchia dal prossimo 30 Novembre. E all’appuntamento iridato si parte con un solo obiettivo: vincere.
Una serie di successi davvero incredibile quella degli atleti della Yama Arashi e Rizzi, a ragione, reclama maggiore visibilità per uno sport considerato sì “di nicchia” ma pur sempre fonte di medaglie e soddisfazioni.
“Ai Combact Games di San Pietroburgo, abbiamo conquistato un oro e due argenti – dice Rizzi che chiude con un messaggio piuttosto chiaro -. Il mio collega russo per molto meno è stato premiato al Cremlino da Putin in persona, per il nostro campione piacentino non abbiamo nemmeno ricevuto una telefonata dall’assessore allo sport. È un’amara considerazione riguardo alla visibilità di uno disciplina considerata “di nicchia” che però, in quanto a cultura sportiva, meriterebbe altro trattamento”.
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