Omicidio Gaia, Mirian è tornata a Rio. Indagini ferme al palo

16 Febbraio 2015 11:46

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“Ciao ragazzi, sono arrivata”. Con queste quattro parole, postate sul proprio profilo Facebook, Mirian Franca de Melo ha confermato il suo arrivo a Rio de Janeiro, sua città di origine. La brasiliana dal 12 febbraio poteva lasciare la regione del Cearà, dove aveva l’obbligo di dimora perché sospettata di aver preso parte all’omicidio di Gaia Molinari, la piacentina barbaramente uccisa nella notte della vigilia di Natale e trovata morta sulla spiaggia di Jericoacoara. Proprio Mirian fu arrestata perché accusata di essere coinvolta nel delitto, ma il 13 gennaio fu rilasciata, anche se per un mese dovette stare a disposizione degli inquirenti. Nei giorni scorsi il divieto di allontanarsi è scaduto, ma la farmacista brasiliana non aveva i soldi per acquistare il biglietto aereo di ritorno da Fortaleza a Rio e aveva chiesto aiuto via Facebook. Un docente della sua università ha risolto il problema, mettendo a disposizione i suoi “punti” accumulati con altri viaggi aerei. In aeroporto, Mirian (per la cui liberazione c’era stata una grande mobilitazione di amici e parenti, ma anche di associazioni a difesa dei diritti dei neri) è stata accolta da alcuni amici, che hanno postato sempre su Facebook la foto del suo arrivo.

Con la brasiliana in libertà, resta quindi ancora senza nome chi ha ucciso Gaia: la 29enne è stata legata, picchiata, strangolata e poi portata in spiaggia, abbandonata tra i cespugli, probabilmente da più persone. A metà marzo scade la proroga delle indagini che il giudice ha concesso agli inquirenti, che non hanno avuto nessun nuovo indizio dai test effettuati sul corpo della piacentina e delle persone fermate. A quasi due mesi dall’efferato delitto, dunque, l’inchiesta sembra purtroppo in un punto morto.

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