Cartelli abbattuti e mai ripristinati.
Il tour delle telecamere di Telelibertà

09 Gennaio 2017 19:35

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Non è colpa del gelo, e nemmeno del picco di influenza, due fenomeni naturali e ingovernabili che stanno mettendo a letto decine di piacentini.

In questo caso a rimanere distesi a terra sono i cartelli stradali e la causa – secondo quanto hanno segnalato alcuni lettori alla casella [email protected] – è da cercare nella negligenza dell’amministrazione comunale al loro ripristino.

Piazzale di Porta Borghetto, via XXIV Maggio, Le Mose, via Raffalda, stradone Farnese. La strage di cartelli colpisce ovunque, dalla periferia al centro storico, dai segnali di divieto di sosta ai nomi delle vie; dai panettoni alle strisce pedonali; dai pali ormai orfani del cartello alle rimozioni forzatamente per terra.

Un tempo c’erano gli operai del comune, recita una email giunta in redazione, che con la loro Ape Car giravano per la città e sistemavano dove c’era da sistemare. Ora – prosegue – per sistemare un cartello a Piacenza, che non è una metropoli di 3 milioni di abitanti, passano mesi”.
“Come in via Raffalda – conclude – dove un cartello stradale è abbattuto da un mese e nonostante sia stato segnalato a chi di dovere è ancora lì per terra transennato con il nastro bianco e rosso”.
O come il cartello “dare la precedenza”, che giace a Le Mose ormai scolorito e sepolto dalle stagioni.

Non solo cartelli. Vittime di una sbandata improvvisa ci sono anche i semafori – come quello di viale Malta all’incrocio con via Castello – i lampioni, e i tanto criticati biscotti dello Stradone, che prima ancora di salvare vite di pedoni falciano inesorabilmente paraurti delle auto.

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