Dopo 13 giorni di ricerche il tragico epilogo: ecco le tappe della vicenda che ha tenuto tutti con il fiato sospeso

Redazione Online
|6 anni fa
Dopo 13 giorni di ricerche il tragico epilogo: ecco le tappe della vicenda che ha tenuto tutti con il fiato sospeso
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Dopo 13 giorni vissuti nella speranza di ritrovare Elisa Pomarelli ancora viva oggi, 7 settembre, il tragico epilogo con il recupero del cadavere della giovane piacentina scomparsa il 25 agosto scorso. Occhi chiari, un sorriso dolcissimo e quella bontà che l’ha spinta a fidarsi di Massimo Sebastiani, suo amico e confidente da tre anni. Lui ne era innamorato, lei no. Elisa era sempre stata sincera nello spiegargli che non ci sarebbe stato niente tra loro, se non una bella e profonda amicizia. Ma non è bastato. Ripercorriamo le tappe di una vicenda che ha tenuto tutti con il fiato sospeso per due settimane.
LA SCOMPARSA

Domenica 25 agosto Elisa Pomarelli e Massimo Sebastiani, lei assicuratrice di Borgotrebbia lui operaio di Campogrande pranzano in una trattoria a Ciriano. Secondo il titolare, la ragazza resta in silenzio durante il pasto. Poi la coppia di amici si allontana dal ristorante e raggiunge l’abitazione di Massimo dove sembra che i due siano stati ripresi dalle videocamere di sorveglianza della ditta dove lavora l’uomo, a pochi passi da casa sua.
MASSIMO RIPRESO DAL BENZINAIO

Della 28enne nessuna segnalazione mentre alle 14 e 45 di quel giorno Massimo viene ripreso da una videocamera di sorveglianza mentre fa rifornimento, da solo, in un distributore di benzina. “Volevo fare un giro con la mia donna – spiega Sebastiani al titolare – ma lei non è voluta venire”. Perché giustificarsi così? Subito dopo l’uomo va a casa del padre della sua ex, poi in un bar dove i clienti notano che ha i vestiti bagnati e infine a cena con un’amica. Quando torna a casa, forse realizza quanto commesso, e decide di fuggire dopo aver parcheggiato la sua auto a casa e aver lasciato il cellulare sul sedile. Una donna racconta di averlo visto camminare sul ciglio della strada nella zona di Carpaneto a mezzanotte con uno zaino in spalle. Da quel momento Massimo ed Elisa risultano scomparsi e vengono avviate le ricerche.
LE RICERCHE

Le ricerche hanno visto in campo centinaia di persone tra protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri, volontari e sommozzatori che hanno scandagliato ogni angolo dei boschi nella zona di Carpaneto. Inizialmente si indaga per sequestro di persona poi la Procura vira verso l’omicidio e occultamento di cadavere.
ARRIVANO I RIS

Con l’accusa di omicidio arrivano i Ris a casa di Massimo, a Campogrande di Carpaneto. Vengono prelevati diversi campioni e rilevate tracce biologiche di Elisa nel bagagliaio dell’auto di Sebastiani. Sul posto interviene anche la criminologa Roberta Bruzzone, in qualità di consulente della difesa, che parla di Sebastiani come “un soggetto capace di tutto”.
LA SVOLTA

La drammatica svolta della vicenda è arrivata proprio nel giorno in cui la prefettura, su indicazione degli inquirenti, aveva deciso di sospendere le ricerche dei volontari per lasciare campo libero ai militari dell’Arma, in particolare ai Cacciatori di Sardegna, l’unità speciale dei carabinieri creata negli anni Novanta per contrastare i sequestri di persona nella regione. Segnale inequivocabile che il cerchio si stava stringendo.
ELISA UCCISA DA CHI SI FIDAVA

Il corpo senza vita di Elisa Pomarelli viene ritrovato a Sariano di Gropparello, sotterrato in una buca profonda un metro. A indicare il luogo lo stesso Massimo Sebastiani, catturato poche ore prima.