Obbligo dispositivi “anti-abbandono” in auto. Papà di Luca: “Salvasse anche solo una vita sarebbe battaglia vinta”

07 Novembre 2019 18:08

E’ scattato il 7 novembre, l’obbligo di montare sulle auto i dispositivi di allarme per i seggiolini per chi trasporta bambini sotto i quattro anni. Dal 1998, dieci bambini, in Italia, sono morti perché dimenticati in auto. Anche Piacenza ha vissuto la stessa tragedia, nel 2013, quando morì Luca, lasciato sul seggiolino dal papà, convinto di averlo accompagnato all’asilo aziendale. Una disgrazia che aveva colpito l’intera comunità facendo emergere la necessità di dotare le auto di sistemi acustici per segnalare la presenza dei piccoli a bordo. Dopo anni di battaglie, già nel 2018 la Commissione Trasporti della Camera, aveva approvato la proposta di legge che aveva visto la deputata della Lega Elena Murelli come prima firmataria e il parlamentare piacentino di Fratelli d’Italia Tommaso Foti tra i primi sostenitori.

Il 23 ottobre è arrivato il via libera definitivo a firma del ministro piacentino Paola De Micheli. Una battaglia che ha visto il papà di Luca, Andrea Albanese battersi in prima linea: “Per me è una grande soddisfazione anche se speravo arrivasse prima, se questa legge salvasse anche solo un bambino, sarebbe già una vittoria – spiega l’uomo – peccato che le famiglie non abbiano avuto il tempo di adeguarsi”. Sul mercato infatti non ci sarebbero sufficienti dispositivi per tutti i bambini sotto i 4 anni, né indicazioni chiare su come ottenere gli incentivi.

Il decreto del ministero dei Trasporti ha stabilito le caratteristiche tecniche di questi dispositivi” che potranno essere integrati all’origine nel seggiolino, oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione dello stesso oppure un sistema indipendente dal seggiolino e dal veicolo”. Chi non si doterà di questi dispositivi dovrà pagare una sanzione amministrativa da 81 a 326 euro con tanto di decurtazione di 5 punti dalla patente. Sono molti i genitori che ammettono di aver scordato i bimbi senza però un tragico epilogo: “C’è un tabù dietro queste tragedie – aggiunge Andrea – si pensa che possa capitare solo a genitori scellerati e invece è una disgrazia che può interessare chiunque, dovuta a un inceppamento di alcuni meccanismi della mente”.

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