Solidarietà e idee per sopravvivere all’emergenza

16 Marzo 2020 00:06

“Sono una mamma e infermiera dell’ospedale di Piacenza. Non vi voglio raccontare quello che succede in ospedale… non vi voglio dire come è difficile presentarsi al lavoro in queste ultime settimane… non vi voglio parlare della nostra stanchezza del nostro stato emotivo…vorrei solo scaldare il cuore di tutti i cittadini della mia città. Che ne dite se coloriamo la città con i disegni dei nostri figli se coloriamo nei limiti del possibile sempre con i disegni l ingresso dell’ospedale vecchio? Vedete voi se si può fare. Vorrei solo dare un piccolo conforto. Scusate per come mi sono espressa, ma sono molto stanca. Ecco, le mie orecchie sentono l’ennesima ambulanza che passa sotto casa”.

E’ soltanto una delle tantissime mail che arrivano in questi giorni alla nostra redazione e che, se da un lato lasciano intendere quale e quanta sia la sofferenza che si ritrovano ad affrontare gli operatori di soccorso del nostro ospedale, dall’altra rendono l’idea di quanto sia indispensabile regalare momenti di speranza, di leggerezza e, perché no, di normalità, nel periodo più difficile dalla Seconda Guerra mondiale ad oggi per Piacenza, e non solo.

Un’iniziativa, quella proposta dalla mamma-infermiera che si va ad aggiungere alle decine già attivate o che sono in procinto di partire. A cominciare dalle numerose chat nate sulla piattaforma WhatsApp e dedicata ai bimbi degli asili, dove insegnanti e genitori, si alternano nella lettura di fiabe per consentire ai più piccoli di non perdere l’abitudine alla lettura e soprattutto al contatto, seppur mediato dalla tecnologia, con figure così importanti come le educatrici e le maestre.

Nei giorni scorsi, grazie al tam-tam mediatico e al passaparola virtuale, Piacenza si è ritrovata, come tanti cittadini italiani, sui balconi dei propri palazzi per rivolgere il proprio applauso a chi lavora nei nostri nosocomi e si ritrova a battagliare contro Covid-19 dalla prima linea. Anche in questo caso, piccoli gesti, ma estremamente significativi che fanno capire come nel momento di difficoltà estrema, la solidarietà divenga ingrediente cruciale per non smarrire la speranza per un epilogo che tutti quanti attendono con ansia.

Tornando ai più piccoli, i soli fortunatamente a non realizzare fino in fondo la tragedia intorno a loro, sabato l’assessore al welfare Federica Sgorbati e la consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi, hanno lanciato un “talent show”. Al via “Piacenza’s Baby got Talent” che, attraverso una pagina Facebook creata ad hoc, consentirà ai bambini di pubblicare disegni, ma anche video in cui cantano, ballano, recitano o comunque dimostrano il loro talento artistico. Un gioco che durerà fino al 22 marzo: il vincitore avrà la possibilità di vedere il proprio elaborato pubblicato anche sul Liberta.it e Telelibertà, qualora si trattasse di un disegno, anche sul quotidiano “Libertà”.

Proprio editoriale Libertà è in campo a 360 gradi anche in questa fase così delicata della storia di Piacenza, garantendo, in primis, un’informazione puntuale. Ogni giorno, anche la tv regala spazio sia ai piacentini coinvolti in prima persona nella battaglia, ma anche a coloro che, con un semplice video-messaggio, vogliono entrare in contatto con i loro cari confinati nella solitudine delle stanze di ospedale o di una fredda quarantena domestica: il TGL come veicolo di affetto e calore, un dovere per Telelibertà in epoca di Covid-19. Il tutto, ricordando come la sottoscrizione lanciata nei giorni scorsi abbia già fruttato oltre 200mila euro, fondi a totale sostegno degli ospedali di Piacenza.

Aiuti che possono essere anche di altra natura, come dimostrato dai tanti gruppi di vicinato sorti per sorreggere gli anziani, la parte più vulnerabile della popolazione , nelle attività quotidiane, divenute improvvisamente ostacoli insormontabili. Dalla spesa consegnata a domicilio, alla gestione degli animali domestici che, per un soggetto risultato positivo, divengono problema di non poco conto.

E per finire, iniziative di carattere spontaneo giungono anche dal mondo della Chiesa. La croce illuminata posizionata davanti alla chiesa di Pontenure, in occasione della quaresima 2020, assume un significato particolare. Don Mauro Tramelli, parroco di Pontenure, invita i fedeli a pregare per chi non ce l’ha fatta e per chiedere forza, scienza e coraggio per tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea. “Chi può uscire (nel pieno rispetto delle normative vigenti) se vorrà, potrà lasciare ai piedi della croce, un lumino o un fiore”.

 

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