Faisa-Cisal: “Autisti dei bus esporti a rischi e poco tutelati”

22 Marzo 2020 04:33

Il sindacato Faisa-Cisal ha inoltrato una lettera al prefetto per segnalare la situazione di disagio per gli autisti degli autobus. A causa della riduzione delle corse urbane, il sindacato segnala che c’è maggior concentrazione dei trasportati a bordo dei bus.

Il segretario provinciale Fabrizio Badagnani e il rappresentante in azienda Alessandro Losini invitano “Seta e le subaffidatarie ad essa dipendenti, a disporre ed adottare urgenti misure volte al rispetto delle norme vigenti in materia di contrasto al Covid 19, soprattutto al rispetto delle distanze minime di sicurezza a bordo. Invita inoltre Seta a provvedere a spezzare o ridurre drasticamente i turni extraurbani per consentire agli autisti già sottoposti ad inutili rischi di contagio di avere almeno condizioni normali di lavoro senza dover incorrere ad ulteriori rischi oltre a quelli già obbligati a supportare”.

Faisa Cisal chiede inoltre a prefettura e questura di Piacenza di intensificare “i già richiesti controlli a bordo, al fine di non vanificare, attraverso ingiustificati potenziali trasportatori di contagio, gli sforzi dei cittadini rispettosi delle norme bloccati da giorni presso le proprie abitazioni”.

In caso contrario, i conducenti urbani e frazionali di Piacenza che tempestivamente informeranno gli uffici movimento preposti affinché decidano come risolvere la situazione, “si dovranno ritenere giustificati a rifiutarsi di partire dai capilinea o se in transito al carico ulteriore a bordo, nel caso di pericolosi ammassamenti di trasportati che non rispettino le misure previste dalle norme dei DPCM e delle disposizioni regionali”.

S’invita inoltre la società Seta “ad una corretta sanificazione dei mezzi, sostituendo gli attuali inefficaci battericidi utilizzati con prodotti corretti in commercio a base idroalcolica o di cloro efficaci contro i virus, e anche un corretto lavaggio dei pavimenti dei bus con gli idonei prodotti, non essendo sufficiente, l’impiego di un’unica persona allo scopo che con uno spruzzino e uno straccio dovrebbe provvedere a sanificare i mancorrenti e i punti di contatto dell’intero parco mezzi”.

Relativamente alle problematiche esposte, “in caso che Seta non provveda tempestivamente a risolvere le suddette problematiche denunciate e all’introduzione di turni extraurbani estremamente ridotti o altra misura di frazionamento tale da poter svolgere in sicurezza il servizio assegnato, la scrivente organizzazione sindacale provvederà a segnalare alla Commissione di Garanzia e alla Procura della Repubblica le motivazioni per cui gli autisti a nostro avviso sarebbero giustificati a rifiutarsi di svolgere il servizio. I lavoratori di Seta e le loro famiglie, obbligati in questa emergenza a continuare a prestare un inutile servizio pubblico, quasi esclusivamente a favore di extracomunitari più o meno clandestini e di persone che si sospetta dedite ad azioni illegali, potenziali diffusori di virus irrispettosi delle norme vigenti, dove circa 40 autisti risultano già ammalati o in quarantena, hanno diritto al massimo sforzo a tutela della loro salute e di quella collettiva con fatti concreti e non solo a parole, visto che gli unici atti di effettivo contrasto al Covid 19 in vigore nel TPL da parte di Seta, sono stati quelli ripetutamente richiesti dal sindacato, inizialmente fortemente contrastati dalla società e sbloccati solo a seguito di precise indicazioni delle autorità competenti. Questo per onor di verità, mentre di mascherine non ne è stata distribuita una sola nonostante le norme lo prevedano espressamente e se l’azienda non è in grado di garantire quanto previsto dai protocolli, lo dichiari agli organi competenti e come previsto sospenda il servizio”.

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