Ieri solo 23 accessi in Pronto soccorso, il 16 marzo furono 135. Piacentini ricoverati in tutta la regione

03 Aprile 2020 18:01

Il Commissario regionale per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, ha spiegato come a più di un mese dall’inizio dell’epidemia, l’area più critica continui a rimanere quella dell’Emilia-nord, in particolare della provincia di Piacenza.
“Gli ospedali di Piacenza e Castel San Giovanni sono quelli che, fin dai primi giorni, hanno registrato livelli di saturazione massimi, nonostante la graduale espansione dei posti letto. Negli ultimi giorni si è osservata una riduzione degli accessi in pronto soccorso (il picco massimo è stato registrato il 16 marzo con 135 accessi di pazienti sospetti Covid; ieri, 2 aprile, gli accessi sono stati 23), e di conseguenza dei ricoveri. Gli ospedali piacentini continuano però a risentire del “carico” dei giorni precedenti poiché i tempi di dimissione dei pazienti più critici sono lunghi (fino a 3-4 settimane)”.
“È emersa quindi la necessità di supportare questo territorio con un intervento a livello regionale – ha aggiunto Venturi – per questo, già dai primi giorni di marzo, altri ospedali della regione hanno accolto più di 100 pazienti provenienti dalle terapie intensive della provincia di Piacenza”.
I pazienti sono stati accolti prevalentemente nei territori meno colpiti (Bologna, Ferrara e la Romagna, ad esclusione di Rimini). Alcuni pazienti sono stati trasferiti anche presso le terapie intensive delle strutture private accreditate (Villalba e Villa Erbosa a Bologna e Villa Maria Cecilia di Cotignola – Ravenna). Anche oggi 5 pazienti di terapia intensiva sono usciti da Piacenza con destinazione Ospedale Maggiore e Bentivoglio di Bologna, Cona di Ferrara, Policlinico di Modena e Ospedale di Cesena. Il principio è stato mettere l’intera rete regionale a disposizione delle aree più colpite, consentendo all’Emilia-Romagna di essere autosufficiente ed evitare lunghi trasferimenti extra regione o addirittura all’estero.
Da oggi è stato avviato un ulteriore percorso dedicato ai pazienti attualmente in terapia sub-intensiva, ma a rischio di aggravamento. Questo consente di trasferire un maggior numero di pazienti e, soprattutto, di effettuare il trasporto in condizioni meno critiche (si tratta di pazienti non intubati). Il sistema di trasferimento prevede una valutazione clinica dei pazienti condivisa dai professionisti di Piacenza con il “Coordinamento regionale insufficienza respiratoria acuta COVID-19”.
La valutazione tiene conto sia del rischio di aggravamento, e quindi dell’eventuale necessità di assistenza intensiva, che della possibilità per il paziente di affrontare il trasferimento. Oggi sono stati effettuati 15 trasferimenti da Piacenza verso gli ospedali di tutta la regione (Modena, Bologna, Ferrara e Cesena). Almeno 10 sono in programma per la giornata di domani, sabato 4 aprile.
Successivamente sarà effettuata una rivalutazione del fabbisogno e pianificata l’attività per la prossima settimana.
Il Coordinamento regionale, mediante un monitoraggio costante delle disponibilità di posti letto nei diversi ospedali, individua la possibile destinazione dei pazienti e la centrale TIC19 di Bologna si occupa di organizzare i trasporti reperendo sia i mezzi che gli equipaggi. Si tratta di un’operazione complessa, necessaria per consentire all’area di Piacenza di continuare ad affrontare l’emergenza in condizioni meno critiche, sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.

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