“L’ultima parola non è la morte, ma la vita”. Il messaggio di speranza del vescovo Ambrosio ai piacentini

11 Aprile 2020 14:14

“Pensavamo che con la Pasqua ci fosse la possibilità poter tornare a circolare, di riprenderci la nostra vita, di incontrarsi, di poter festeggiare insieme, ma invece non è ancora possibile. Dobbiamo rispettare le norme. Ma il Signore è vicino, il Signore è risorto, il Signore è fedele, non ci ha abbandonati”. Sono le parole del vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, nel tradizionale messaggio augurale della Pasqua rivolto ai piacentini.

“L’augurio di Pasqua è un augurio di gioia, e non è facile far sgorgare la gioia in questi momenti che sono veramente difficili, ma proprio perché c’è tanta oscurità dobbiamo aprire gli occhi anche noi, per scorgere quella luce che proviene da questo grande mistero di Cristo risorto. Cristo ha vinto la morte è l’ha vinta anche per noi – ha proseguito mons. Ambrosio -. L’ultima parola non è la morte, l’ultima parola è la vita, perché il Signore ci dona la sua vita per poter essere figli di Dio”.

“Un segno di vita espresso ad esempio nella dedizione dei medici e degli infermieri e da tante persone e volontari, e anche da parte di tanti giovani”.

L’augurio del vescovo è stato poi indirizzato in modo particolare agli ammalati, agli anziani, a quelle sole. “Auguro a tutte le famiglie la possibilità di vivere la gioia della Pasqua, ritrovandosi insieme dove possibile, anche attraverso gli strumenti di comunicazione, perché insieme possiamo superare questa grande difficoltà e vivere così la gioia e la grazia della Pasqua del Signore Gesù”.

 

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