Il premier Conte a Piacenza: “Contagi, situazione da monitorare. Cospicui investimenti per l’economia”

28 Aprile 2020 08:49

Visita a Piacenza, nel pomeriggio di martedì 28 aprile, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in coda al suo viaggio in Lombardia – dove stato a Milano, Bergamo e Brescia nella giornata di ieri – e a Genova dove ha assistito alla posa dell’ultimo tratto del ponte Morandi. Il premier Giuseppe Conte è arrivato alla prefettura di Piacenza poco prima delle 18, accompagnato dal ministro per le Infrastrutture, la piacentina Paola De Micheli, dopo essere stato a Lodi e Codogno.

Dopo il vertice con il prefetto Maurizio Falco, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco di Piacenza e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri, il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, presidente della conferenza sociosanitaria e sindaco di Castel San Giovanni Lucia Fontana, il direttore generale dell’Ausl, Luca Baldino, i primari Andrea Magnacavallo, Daniela Aschieri e Luigi Cavanna, Conte ha rilasciato una dichiarazione all’esterno della prefettura, dove è stato predisposto un tavolo per la conferenza stampa. Al termine della visita piacentina si recherà a Cremona.

“La fase 2 non è liberazione dal virus ma convivenza. L’uscita dall’emergenza richiederà tempo. Dovremo procedere con cautela e sarà un rischio calcolato”. E’ il premier Giuseppe Conte a prendere la parola. “Piacenza è una delle città più colpite dall’epidemia. E’ una situazione che dobbiamo continuare a monitorare”. “Voglio assicurate la popolazione piacentina ancora sotto shock che ci sarà un monitoraggio efficace; la vigilanza consentirà, qualora la curva epidemiologica dovesse risalire ed è una cosa da non escludere, di poter intervenire subito”.

Sulla scelta iniziale di non attivare la zona rossa a Piacenza quando era stata attivata nel Lodigiano, Conte ha spiegato che la decisione ha seguito le raccomandazioni del comitato tecnico scientifico: “E’ vero che c’è prossimità con il lodigiano, ma è stato considerato contagio di risulta  e quindi sufficienti le limitazioni adottate all’inizio”. “Piacenza merita un gesto di attenzione speciale da parte dello Stato – ha proseguito il premier – e la provincia piacentina avrà un cospicuo investimento come altri province colpite in Lombardia”. “Ci rivedremo qui a Piacenza” ha concluso il presidente del Consiglio.

“Vogliamo essere attenzionati – ha detto il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri in apertura di conferenza stampa -. Abbiamo fatto presente la situazione pesante di Piacenza e la necessità di  misure speciali economiche servono per aziende imprese e famiglie. Anche il sociale è molto importante: le zone grigie si stanno acuendo”.

“Conte ha detto che Piacenza sarà attenzionata – ha proseguito la Barbieri – e le misure ci saranno comunicate. Abbiamo ottenuto impegni concreti”.

“Il piano economico verrà affrontato dal governo con il presidente della Regione. Non vogliamo trovarci in una fase due che costituisca un contraccolpo sanitario, non potremmo permettercelo. Dal 4 maggio Piacenza sarà riallineata normalmente ad altre città e ripartirà” ha concluso.

“Il questa provincia la gran parte dei sindaci sono di centrodestra – ha esordito Stefano Bonaccini – eppure lavoriamo ogni giorno insieme senza alcun problema, per fare il punto su investimenti oggi e domani”. Sulla uscita di Piacenza dalle restrizioni il 4 maggio Bonaccini non si è sbilanciato: “Molto probabile, lo vedremo nelle prossime ore insieme ai sindaci piacentini. Piacenza è l’unico capoluogo della regione che vedrà un nuovo ospedale no covid: si dovranno accelerare tempi di costruzione perché il nuovo ospedale sia già adeguato a future pandemie o epidemia gravi”. “Abbiamo chiesto al ministero della difesa di verificare se l’ex ospedale militare possa essere concesso al Comune di Piacenza. Noi della Regione siamo pronti a fare un grande investimento perché in quel luogo ci siano servizi socio assistenziale per Piacenza. Il governo si sta interessando”. “Entro poche settimane la Regione presenterà un piano straordinario investimenti dedicato a Piacenza perché ha subito il lockdown peggiore insieme a Rimini”.

“A Piacenza siamo stati colpiti molto duramente – ha spiegato il ministro Paola De Micheli, visibilmente commossa -. Quasi tutti noi abbiamo perso qualcuno che conoscevamo. Il governo c’è sempre stato, in silenzio operoso; siamo venuti ora è non prima per non disturbare gli operatori sanitari e istituzioni”. “Le nostre scelte sono politiche, e quando ci saranno i parametri tecnici potremo prendere decisioni anche sulla fase 2, come abbiamo fatto subito all’inizio della fase 1 a fine febbraio. La prima protezione rimane il distanziamento”.

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