Da lunedì spostamenti liberi, ma solo in regione. Cosa si può fare

16 Maggio 2020 13:48

Il lento e delicato ritorno alla normalità, possibile grazie a un rallentamento dell’epidemia da Coronavirus nella nostra provincia come nel resto d’Italia, vivrà lunedì prossimo, 18 maggio, un altro importante passo in avanti.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure.

SPOSTAMENTI
Innanzitutto, a partire dal 18 maggio, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione, salvo specifici provvedimenti legati al riacutizzarsi dell’emergenza in un determinato territorio.
Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
A decorrere dal 3 giugno, saranno permessi gli spostamenti anche per regioni e Stati diversi, salvo provvedimenti specifici da parte del governo.
Naturalmente resta in vigore il divieto di uscire di casa per coloro che sono positivi al Covid19 e resta vietato l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal governo e dalle rispettive confessioni, contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

ATTIVITÀ ECONOMICHE, PRODUTTIVE E SOCIALI
A partire dal 18 maggio, le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali.
Per Piacenza e tutta l’Emilia Romagna resta valido quanto già indicato dalla Regione mercoledì, in particolare per attività commerciali e per ristoranti e bar.

“I protocolli già condivisi in Emilia-Romagna con tutte le associazioni di impresa, i sindacati, gli enti locali (e che sono stati vagliati dalla nostra sanità) – spiega il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – sono pienamente conformi ai nuovi indirizzi e saranno pertanto il riferimento certo per tutte le imprese del commercio, dei servizi e del turismo che da lunedì prossimo potranno finalmente ripartire in sicurezza”.

SANZIONI
Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali o, in assenza, nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Le sanzioni vanno da 400 a 3.000 euro, aumentate fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.
“Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa – si legge nel decreto del governo – si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, eventualmente da scomputare dalla sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima”.

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