“Lockdown periodo di disintossicazione per i pazienti ludopatici”

12 Giugno 2020

“È il periodo più bello della mia vita”. Lo ha detto un paziente piacentino dipendente dal gioco d’azzardo, durante un colloquio telefonico in pieno lockdown da Coronavirus. A raccontarlo è il dottor Maurizio Avanzi, responsabile dei Sert di Cortemaggiore e Borgonovo: “Incredibilmente, i giocatori d’azzardo hanno gradito la fase di quarantena. Con le slot machine spente, le scommesse sportive ferme e le sale da gioco chiuse, i nostri utenti hanno vissuto momenti di benessere”. Avanzi ricorda i commenti di altri pazienti: “Nel pieno dell’allerta Covid, durante un colloquio telefonico qualcuno ci ha detto Mi piacerebbe che i bar e le tabaccherie non riaprissero mai più. Un altro ha confessato: Non ho mai guadagnato così tanto nella mia vita, è bastato non buttare via i soldi nelle macchinette. E non si parla di spiccioli – evidenzia il dottore – bensì di quasi duemila euro al mese, puntualmente sprecati in questo modo. Una vera e propria liberazione, quindi. Per fortuna non c’è stato neppure un viraggio sul gioco d’azzardo online”.

Queste occasioni di dialogo in remoto tra pazienti e operatori non rappresentano un’esperienza sanitaria vincolata all’allerta Covid. Almeno secondo il dottor Antonio Mosti, responsabile del Sert di Piacenza: “D’ora in poi, i colloqui telefonici con gli utenti verranno organizzati sempre, in modo sistematico. Si tratta di una modalità molto proficua. Per esempio i più giovani, quelli dai 14 ai 25 anni, ci hanno detto di essersi sentiti più accuditi direttamente a casa, invece di percepire il disagio di entrare in una struttura ad hoc per il loro disturbo. Certo – aggiunge Mosti – in alcuni casi è stato fondamentale raggiungere davvero i pazienti tra le mura domestiche, anche per somministrare le dosi di metadone necessarie alla terapia. Oltreché ai canali tecnologici, questo periodo ci insegna che è importante potenziare tutti i servizi decentralizzati: unità di strada, attività domiciliari, punti nei corridoi del pronto soccorso e così via”.

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