Rientra dalla pensione per l’emergenza. “Mai visto nulla di simile, nemmeno con l’Aids”

18 Giugno 2020 13:00

Da tre anni in pensione si godeva la vista delle alpi Apuane in Toscana e leggeva romanzi storici. Era stata contattata per consulenze varie e anche per dirigere una clinica privata ma ha sempre rifiutato. A fine febbraio è arrivata invece la chiamata dell’Ausl: Piacenza è in emergenza è c’è bisogno di aiuto. Daria Sacchini, già primario del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale cittadino, in quel caso non ha esitato a rispondere affermativamente e dopo poche ore ha ripreso servizio nel reparto che aveva lasciato il 24 novembre 2017. “In 40 anni di lavoro non ho mai visto una tragedia del genere – racconta Sacchini . Negli anni dell’Aids morivano tante persone giovani ma era una malattia legata a determinati comportamenti. Il Coronavirus invece colpisce tutti perché può bastare il solo fatto di parlare o respirare per essere contagiati”.

Sacchini è arrivata a Piacenza a inizio marzo quando la città iniziava a tremare e tra pochi giorni tornerà a Massa Carrara per il meritato riposo dopo quattro mesi sconvolgenti: “E’ stata un’esperienza molto toccante, un impatto mai visto in altre epidemie. I familiari non potevano vedere i pazienti, eravamo noi a parlare con i malati e poi nei casi più gravi non si poteva più nemmeno interagire. I parenti li sentivamo al telefono ma non è la stessa cosa. Tornerò a casa cambiata. Ma ci sono stati anche aspetti molto positivi. E’ stato emozionante tornare dove ho lavorato per 25 anni, sono stata accolta bene, ho ritrovato colleghi e pazienti. Sono arrivati medici volontari con cui si è creata una collaborazione fantastica. C’erano comprensione e stima reciproca, sensazioni che nell’ordinarietà talvolta non si osservano”.

Tornare a fare il medico dopo tre anni di inattività non è una passeggiata soprattutto di fronte a un nemico sconosciuto. “Come una tirocinante mi sono messa a leggere e studiare” ha spiegato Sacchini che auspica di non dover tornare in futuro per un’emergenza simile ma in caso di necessità è pronta a rifare le valigie e aiutare chi ha bisogno. Infine la raccomandazione: “Non bisogna abbassare la guardia, il virus è ancora in giro. Occorre rispettare le regole essenziali del distanziamento e dell’uso dei dispositivi e prima di tutto bisogna lavare bene le mani”.

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