“Durante l’emergenza ci chiamavano eroi, ora siamo dimenticati”

16 Settembre 2020 04:29

“Nell’emergenza Covid si parlava di eroi da premiare, ma ora questi professionisti della salute sono dimenticati”. Ecco perché oggi (16 settembre) anche i sindacati piacentini Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Flp hanno aderito allo sciopero nazionale per rivendicare il rinnovo del contratto della sanità privata, fermo da ben 14 anni.
A Piacenza, sanità privata significa strutture storiche, punti di riferimento per i cittadini: casa di cura San Giacomo, clinica Piacenza e casa di cura Sant’Antonino. Complessivamente il settore conta oltre 550 dipendenti nella nostra provincia: in media, gli stipendi lordi mensili ammontano a 1.158 euro per le addette alla pulizia, 1.250 euro per le oss e 1.552 euro per gli infermieri.

“Dopo tre anni di trattative – interviene Claudia Civetta di Cisl Fp – il tavolo è stato interrotto e la sottoscrizione definitiva del contratto è saltata. Si tratta di un atteggiamento inedito. Il risultato? I dipendenti della sanità privata migrano verso i concorsi per le strutture pubbliche”.

“Senza il contratto – sostengono i sindacati – il rischio è che il lavoro di questi operatori diventi di serie B”. Stamattina anche una delegazione piacentina, quindi, è presente al presidio organizzato davanti alla sede regionale di Confindustria a Bologna. “Questa location non è casuale – conclude Civetta – perché ci aspettavamo una condanna del comportamento delle parti datoriali”.

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