Caruso, parla la figlia Viviana: “La nostra vita distrutta. Basta cattiverie”

10 Novembre 2020 10:54

La condanna per associazione mafiosa a 20 anni di reclusione dell’ex presidente del consiglio comunale di Piacenza, Giuseppe Caruso, continua a far discutere. Sulla vicenda è intervenuto addirittura, con un messaggio su instagram, lo scrittore Roberto Saviano che ha utilizzato la vicenda per sferrare un duro attacco alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Oramai la Meloni deve aver perso il conto di quanti amministratori locali ha visto cadere per accuse di ‘ndrangheta, associazione mafiosa o voto di scambio”- scrive Saviano, pubblicando una foto della rappresentante politica in posa, sorridente, con Caruso. Un post che non è passato inosservato alla famiglia del condannato. A rompere il silenzio, dopo un anno e mezzo, è Viviana Caruso, 28 anni, una delle tre figlie dell’ex presidente del consiglio comunale.

“Leggo e vedo scrivere sui social tante cattiverie gratuite da parte di chi non conosce mio padre e la mia famiglia. Sono davvero stanca” – spiega Viviana in una lunga intervista pubblicata oggi, 10 novembre, sul quotidiano Libertà. “Nei giorni scorsi anche Ficarra a “Striscia la Notizia” si è lasciato andare a una battuta infelice su mio padre. Se digiti “Grimilde” su Google esce solo la foto di mio padre. Eppure c’erano più di 80 imputati nel processo. Da oltre un anno si continua a sparare a zero. E la gente non si rende conto che questa violenza psicologica si ripercuote anche sulle nostre vite, ormai distrutte. Vorrei che chi scrive provasse anche solo per un attimo a mettersi nei nostri panni” prosegue Viviana che racconta com’è cambiata la vita dopo il clamore della vicenda: “Eravamo preparati a una condanna, ma non così severa. 20 anni mi sembrano eccessivi. In Italia non li danno nemmeno a gente che ha ammazzato. La verità è che mio padre era già stato condannato mediaticamente perché era il presidente del Consiglio comunale. Ma ci sono ancora due gradi di giudizio e noi tutti confidiamo che la sentenza possa essere in qualche modo ribaltata in Appello”. La 28enne non nasconde di aver provato rabbia nei confronti del genitore: “Sì, lo ammetto. Perché noi non abbiamo alcuna colpa. La nostra vita è andata distrutta, a volte non è facile nemmeno pronunciare il nostro cognome. Però è pur sempre nostro padre”.

Intanto al post di Saviano ha risposto l’avvocato della famiglia Caruso, Anna Oddone: “Una sentenza di condanna non è uno spettacolo comico che fa divertire, né una vendetta legalizzata, né una fonte di soddisfazione per un risultato finalmente raggiunto, ma un evento drammatico. Una sentenza di condanna è una tragedia per la comunità della quale siamo cittadini” – scrive il legale.

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