Giorno del Ricordo: “Studiare la storia per evitare che le tragedie si ripetano”

10 Febbraio 2021 14:30


Prima la persecuzione e poi l’oblio: gli italiani morti nelle foibe furono vittime due volte. Dal 2004 il Parlamento ha istituito il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Migliaia gli italiani torturati, legati ai piedi con fili di ferro e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale, 300mila egli italiani costretti all’esodo da Fiume, Istria e Dalmazia.

A Piacenza la cerimonia istituzionale si è svolta nel rispetto delle normative anti Covid.al giardino di via Trivioli intitolato ai “Martiri delle Foibe”.

“L’orrore di quei tempi – ha dichiarato il prefetto Daniela Lupo – deve far venire alla memoria delle istituzioni e dei giovani che ogni totalitarismo deve essere combattuto, la violenza cieca in nome dell’ideologia cieca porta a negare la dignità della persona stessa. Il fatto che abbiamo superato con l’Europa i confini nazionali, portando anche a livello europeo concetti di pace e libertà, e che siano entrate a far parte dell’Europa sia Slovenia e Croazia e altri Paesi prima esclusi dalla guerra fredda, sono chiari segnali che il percorso della libertà e della pace è solido e avviato e dobbiamo combattere con le armi della storia, della coscienza e dei diritti per l’affermazione dei diritti”.

“Questa tragedia è stata coperta da un oblio che non ha giustificazione – ha aggiunto il sindaco e presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri –, bisogna conoscere per non ripetere gli errori del passato che hanno portato a odio, indifferenza e mancanza di rispetto. Oggi è una commemorazione ma questo pensiero deve accompagnarci nella nostra quotidianità. Venerdì prossimo alla Besurica verrà intitolata un’area a Norma Cossetto, studentessa vittima di una brutalità atroce. Dobbiamo vivere di civiltà e democrazia, l’odio va respinto con ogni metodo e ogni forma”

Alla cerimonia sono intervenuti anche il presidente e il segretario della Consulta studentesca, Nicolò Bussachini e Riccardo Dallacasagrande. “La nostra arma – hanno dichiarato – è quella di conoscere e studiare la storia per evitare che qualunque tragedia come quelle avvenute in passato si possa ripetere”

La corona d’alloro è stata benedetta da don Federico Tagliaferri, parroco di San Giuseppe Operaio.

A Ottone, in municipio, la giunta ha deciso di intitolare i giardini davanti alla scuola alle vittime delle foibe e all’esodo dei profughi giuliani, istriani e dalmati. “Oggi è la giornata del Ricordo, una ricorrenza civile che è stata voluta per non dimenticare questa pagina buia della nostra storia, per troppo tempo purtroppo quasi del tutto ignorata”, spiega il vice sindaco di Ottone Maria Lucia Girometta. “L’amministrazione comunale di Ottone, con delibera di giunta, ha deciso di intitolare i giardini davanti alla scuola, che saranno ultimati a primavera inoltrata, a tale nefasta ricorrenza. Non si può dimenticare e cancellare questo evento tragico; dimenticare le foibe è come rimuovere un pezzo della nostra storia”.

IL DISCORSO DEGLI STUDENTI

IL DISCORSO DEL SINDACO

 

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