Pietro, 97 anni: “Il vaccino per il Covid, l’aquilone per non invecchiare mai”

03 Marzo 2021 00:01

La formula per non invecchiare mai? “Far volare l’aquilone, senza dubbio”. E la speranza di sfuggire al nemico invisibile, il Covid? “Quella me la dà il vaccino. Dopo la prima dose mi sento bene, spero che il virus venga sconfitto”. Pietro Satta, 97 anni, ha due certezze: la prima, “L’aquilone ferma il tempo e regala la giovinezza”; la seconda, “La pandemia ci obbliga ad avere fiducia nel vaccino e, soprattutto, a cambiare le nostre abitudini per imparare a rispettare il mondo, a non inquinare più, a non far arrabbiare la natura”. L’altro giorno, l’anziano – in perfetta forma, da far invidia – ha ricevuto la prima iniezione contro il Coronavirus nel centro dell’ex arsenale di viale Malta. E poche ore dopo, con lo stesso entusiasmo di un bambino, è tornato subito nel suo regno: il parco Montecucco. Nell’enorme polmone verde della Besurica, infatti, Satta – originario della Sardegna, ma residente a Piacenza da decenni – dà sfogo a “una forma assoluta di libertà”, come la definisce lui: l’aquilonismo. “Il tempo si arresta, e io mi sento giovane”, ammette con emozione.

Il 97enne inventa e costruisce gli aquiloni, sperimenta nuovi materiali e code colorate, poi afferra il mulinello e li lancia nel cielo. Ad assisterlo nelle operazioni di volo c’è la sua badante, che si posiziona a qualche metro di distanza e – quando il vento soffia al punto giusto – gli fa un cenno. “Supero i mille metri d’altezza senza problemi – racconta il pensionato – è fondamentale ascoltare il vento, per comprendere quando occorre srotolare o riavvolgere il filo. Nel 2001 ho raggiunto la quota di 6.974 metri, battendo un record mondiale”.

Ecco, quella sensazione di libertà che Satta prova solo attraverso i suoi aquiloni, adesso spera di ritrovarla nella vita post-Covid. Intanto il primo passo verso la normalità – il vaccino – lo ha compiuto. “In questi mesi, nel mio caso, la pandemia ha amplificato la paura di restare tra le mura di casa, di non vedere più il mondo, quasi come un’ossessione. Per fortuna, gli aquiloni mi aiutano ad andare oltre. A fermare il tempo, a non avere paura”.

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