Draghi: “Scuole d’infanzia e primarie riaperte anche in zona rossa dopo Pasqua”

24 Marzo 2021 13:12

“Cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, se la situazione epidemiologica lo consentirà subito dopo Pasqua”.

Come riporta l’Ansa, lo ha spiegato questa mattina (24 marzo) il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo. “Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture” ha proseguito, prima di illustrare il progetto della Commissione Ue di “un certificato vaccinale digitale entro tre mesi ai vaccinati e ai guariti”.

CAMPAGNA VACCINALE – “Accelerare con la campagna vaccinale è essenziale per frenare il contagio, per tornare alla normalità e per evitare il sorgere di nuove varianti – ha quindi sottolineato Draghi. – Siamo già all’opera per compensare i ritardi di questi mesi. L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno”.

Il premier ha quindi argomentato: “se paragonate al resto d’Europa, le cose qui già ora vanno abbastanza bene. Per vaccini fatti, l’Italia è seconda dopo la Spagna, ma per i noti motivi l’Unione Europea si colloca dietro molti altri Paesi. Nel Regno Unito, ad esempio, la campagna vaccinale prosegue più rapidamente anche se le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi sono paragonabili a quelle dell’Italia. Ovviamente hanno iniziato due mesi prima, anche questo per i noti motivi. Ma lì si utilizza un gran numero di siti vaccinali e un gran numero di persone è abilitato a somministrare i vaccini. Chiaramente, il richiamo della seconda dose è stato spostato nel tempo rispetto a quanto avviene in Europa”, ha concluso il premier.

Infine un duro richiamo alle Regioni, invitate ad “attenersi alle priorità indicate dal ministero della Salute, evitando di trascurare i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale”.

LE COMUNICAZIONI DI DRAGHI IN SENATO

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