Tsunami Omicron: interventi rimandati e carenza di personale. Focus a Nel Mirino

07 Gennaio 2022 23:00

All’alba della zona gialla per l’Emilia-Romagna, delle novità in vigore da lunedì 10 gennaio per semplificare e alleggerire il caos procedure causato dal boom di contagi da Omicron, e in concomitanza con la riapertura del punto tamponi in auto in via Anguissola, la fotografia più aggiornata sulla situazione pandemica a Piacenza e provincia l’hanno scattata a “Nel mirino” alcune figure apicali dell’Ausl piacentina. Anna Maria Andena, direttore governo clinico territoriale; il direttore sanitario Guido Pedrazzini; Marco Delledonne, direttore del dipartimento di sanità pubblica: erano gli ospiti della prima puntata del 2022 del format d’attualità settimanale del venerdì sera di Telelibertà condotto dalla direttrice Nicoletta Bracchi (in replica sabato alle 9 e alle 17, domenica alle 19).

40 letti Covid tra ospedale e S.Antonino
In merito all’ospedale “per far fronte al trend dei ricoveri in crescita – così Pedrazzini – 20 letti di chirurgia sono stati trasformati in area Covid e anche la clinica S.Antonino sta destinando un reparto, procedendo a trasferimenti e dimissioni, per un totale di 150 letti Covid a disposizione”.

Interventi rimandati, carenza di personale
“Si spostano solo le operazioni chirurgiche rinviabili – ha precisato Pedrazzini – urgenze, oncologici e indilazionabili sono garantiti. E manteniamo intatti i reparti di neurologia e cardiologia, è una necessità. Le vaccinazioni impiegano 150 persone sul territorio: pur a fronte di un incremento di organico di oltre 200 persone da inizio pandemia, l’alternativa è tra chiudere metà ospedale e riversare il personale nelle attività Covid o tenerlo il più aperto possibile, e qualche costo ce l’ha”. Sugli appelli a richiamare sanitari in pensione, “c’è un bando aperto per medici in quiescenza per attività territoriali”.

La variante inaspettata e i vaccini
“Omicron è uno tsunami, ha rovesciato tutte le prassi – ha spiegato Delledonne – ci siamo accorti che con il continuo mutare del virus l’immunità di gregge è un traguardo lontano”. “Servirebbe il 95% di vaccinati. L’obbligo agli over-50 è importante ma coprirà una quota ridotta del 20% di non vaccinati sui vaccinabili di Piacenza e provincia. Resta parzialmente scoperta la quota 5-12 e 12-19 anni, la raccomandazione è di provvedere il prima possibile”.

Ritardi, disservizi, nuove prassi
Con 1000 positività quotidiane come negli ultimi giorni “occorrerebbero 100 persone al lavoro – così Delledonne – ma disponiamo di 20. Sappiamo che non è facile ma chiediamo alle persone e alle famiglie in disagio di capire e di avere un po’ di pazienza rispetto ai ritardi sui tracciamenti, isolamenti e quarantene o green pass. Il sistema si sposta verso l’auto responsabilizzazione. Le novità introdotte dalla Regione sulle funzioni delle farmacie per ingresso e uscita dall’isolamento e sull’autotesting domestico dovrebbero già scaricare in parte il sistema sanitario”.

USCA, azioni sul territorio e cure
“La gran parte dei casi – ha spiegato Andena – ora sono forme lievi e moderate trattate al domicilio ma restano situazioni con profili di fragilità o lontane dall’ultima vaccinazione che portano all’aumento dei ricoveri”. Le cure: “gli anticorpi monoclonali erano efficaci contro Delta, meno con Omicron, attendiamo nuovi farmaci in quantità apprezzabili; entrano intanto in uso gli antivirali autorizzati da Aifa ad uso domiciliare e ospedaliero destinati principalmente ad evitare il degenerare della malattia”. Quanto al personale USCA, “da 40 medici e 24 infermieri a 21 medici e 4 infermieri. Persone che sono dovute tornare a fare quello che facevano prima. A maggior ragione: in caso di sintomi o positività occorre rivolgersi prima di tutto al medico di famiglia o pediatra.

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