Nel mirino, Daniela Aschieri di Progetto Vita: “Epidemia infarti più grave del Covid”

22 Gennaio 2022 10:19

Nella seconda parte dell’ultima puntata di “Nel mirino” su Telelibertà, in un ideale passaggio di testimone suggerito dallo stesso primo ospite Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl di Piacenza, la conduttrice Nicoletta Bracchi, direttore di Telelibertà e Liberta.it, ha ospitato virtualmente Daniela Aschieri, primario di Cardiologia e presidente di Progetto Vita. “Non si muore di solo Covid – ha ripetuto Aschieri a “Nel mirino” – c’è un’epidemia più grave, l’arresto cardiaco fa 60mila morti all’anno. Una strage silenziosa inaccettabile perché se tutta l’Italia fosse attrezzata come Piacenza salveremmo almeno il 40% di quelle vite”.

Defibrillatore, un fatto culturale

“La consapevolezza sull’uso defibrillatori deve diventare un fatto culturale, ovvio per tutti come l’estintore in caso di incendio”. Non se ne parla mai abbastanza e abbastanza bene, poi accadono casi come quello del cinquantenne Pierpaolo, l’agente penitenziario delle Novate salvato dal defibrillatore giovedì. Intanto però “ogni giorno continuiamo a registrare centinaia di morti per arresto cardiaco senza chance di salvezza, perché ad agosto è stata varata la legge per l’obbligo dei defibrillatori in molti luoghi pubblici ma mancano ancora i decreti attuativi”.

“Arrestiamo l’arresto cardiaco”, il libro

Grazie a Progetto Vita, Piacenza è un modello europeo nella lotta all’arresto cardiaco. Un’esperienza condensata da Aschieri all’interno del libro “Arrestiamo l’arresto cardiaco”, scritto con l’avvocato Augusto Ridella e il contributo scientifico del prof. Alessandro Capucci. Un significativo “step” divulgativo e di piacevole lettura (il ricavato è reinvestito nell’associazione) che si affianca alla costante presenza sul campo.

Covid e pazienti cardiovascolari

“Accettazione, strutture e percorsi sono aperti – ha ribadito Aschieri – le persone devono fidarsi dell’ospedale, lottiamo quotidianamente per far capire che non si viene qui ad ammalarsi di Covid. Troppi pazienti restano a casa con dolori toracici e respiro affannoso ma ogni giorno perso può essere fatale”. Quanto ai timori sui vaccini: “c’è stato troppo battage sulle miocarditi, sono eventi rari e comunque sempre esistiti durante influenza, infezioni gastrointestinali, virosi. Tra novembre e dicembre ne abbiamo registrate 5, nessuna legata alla vaccinazione. I nostri pazienti rischiano molto di più prendendo il virus, che vaccinandosi”.

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