Peste suina, sospese caccia e ricerca tartufi. La mappa delle zone interessate

28 Gennaio 2022 12:03

Il rischio di infezione non si abbassa tra i boschi. E sono state così sospese con provvedimento urgente del presidente della Regione Stefano Bonaccini anche la ricerca e la raccolta dei tartufi, oltre a tutte le attività che prevedano l’impiego di cani quindi compreso l’addestramento, la caccia, le gare nella “zona buffer”, una specie di zona cuscinetto sorvegliata speciale, a dieci chilometri dai confini con le terre classificate infette a causa del diffondersi della peste suina africana. Come indicato nel documento, la sospensione riguarda in particolare la porzione di territorio compresa tra Bobbio, Corte Brugnatella, Cerignale, Zerba, Ottone e proseguirà almeno fino al 31 gennaio. Sono intanto undici le carcasse di cinghiali al momento ritrovate positive al virus in Liguria, 14 in Piemonte, dove quindi si annunciano abbattimenti massicci.

La mappa delle zone – Entrando nel dettaglio l’area del nuovo divieto si sviluppa dal punto in cui la Statale 461 del Penice entra in provincia di Pavia, a Bobbio, proseguendo fino alla comunale 49 (confine per Gorra) e quindi fino alla 60 (frazione di Santa Maria). Da qui il confine segue le comunali 49 prima e 59 poi fino al ponte sul rio della Rocca che delimita la zona fino alla foce nel Bobbio, per poi seguire il sentiero che attraversa il rio Carlone, attraversa l’abitato di Moglia, entra a Corte Brugnatella ed arriva fino a Carana. Da qui gira al “sentiero delle sigarette” in direzione di Poggio Rondino. Superata questa frazione, il confine segue il fosso della Ciapassa fino alla strada provinciale 73, che perimetra l’area fino all’innesto con la “45”. Quest’ultima diventa da qui il nuovo confine fino all’abitato di Rovaiola, dove la si abbandona per il sentiero che attraversa il Trebbia ed entra nel comune di Cerignale in corrispondenza della foce del fosso del Castello. Il fosso delimita l’area fino ad Oneto, poi verso il monte Bellocchio, e ancora a Ottone verso la strada “Santa Maria- Monfagiano”, le frazioni di Semensi e Ottone Soprano. Da Ottone il confine segue la strada comunale 33 quasi fino alla frazione di Toveraia, poi verso il monte Dego e quindi al confine. Sono vietati anche i pascoli in forma vagante.

Nei restanti comuni del Piacentino sono sospese l’attività venatoria con cane, l’attività venatoria collettiva al cinghiale (braccata e girata), il controllo del cinghiale, l’addestramento di cani. Saranno inoltre rafforzate le operazioni di vigilanza del corretto smaltimento dei rifiuti nelle aree pubbliche, prevedendo anche lo svuotamento dei cestini con frequenza superiore. Per individuare resti di cinghiali morti a causa della peste suina, al momento non rinvenuti in Emilia-Romagna, sono stati utilizzati anche i droni dotati di termocamere. La malattia, che colpisce suini domestici e cinghiali e non è trasmissibile all’uomo, potrebbe rappresentare un grave danno economico per le aziende emiliano-romagnole zootecniche. Il settore conta circa 1.200 allevamenti e una produzione lorda vendibile stimata in 307 milioni.

 

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