Anche il piacentino Mattia Motta al congresso mondiale dei giornalisti in Oman

03 Giugno 2022 18:43

Mattia Motta (il terzo da sinistra) al congresso mondiale dei giornalisti

È la giornalista francese Dominique Pradalié la nuova presidente della Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ). Eletta a Muscat, in Oman, dove si svolge il 31° congresso mondiale dei giornalisti, il primo ospitato in Medioriente – sarà affiancata da Zuliana Lainez (Perù), Nasser Abu Bakr (Palestina) e da Sabina Inderjit (India). Ai lavori prendono parte oltre 250 delegati in rappresentanza dei sindacati e delle associazioni di categoria di 92 Paesi. Presente ai lavori anche un piacentino: si tratta del giornalista Mattia Motta, segretario aggiunto della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) che si è fatto portavoce di una mozione sul miglioramento delle condizioni di lavoro dei giornalisti approvata dall’assise internazionale.

Il congresso ha vissuto un ricordo emozionante di Shireen Abu Akleh, giornalista palestinese di Al Jazeera uccisa da un proiettile il 12 maggio nel campo profughi di Jenin (Cisgiordania) mentre svolgeva il suo lavoro. Al centro dei lavori le condizioni dei giornalisti nei quattro angoli del globo e la difesa della libertà di stampa e di espressione. A partire dal caso di Julian Assange, fondatore di Wikileaks, dal 2019 detenuto nel carcere di Belmarsh, nel Regno Unito. “Ringrazio le migliaia di persone, che, in molti Paesi, si sono mobilitate perché Assange non sia estradato negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni di carcere. È in gioco la libertà dell’informazione” ha evidenziato la sua legale Jennifer Robinson.

L’informazione mondiale dopo il Covid, con le conseguenze della pandemia in termini di posti di lavoro persi, diminuzione delle retribuzioni e aumento dei carichi di lavoro al centro di un panel presieduto dallo stesso Motta. I delegati hanno fatto proprie le battaglie della Federazione nazionale della stampa italiana: approvata all’unanimità la mozione che chiede verità e giustizia per Giulio Regeni, ricercatore italiano vittima di torture e ucciso in Egitto nel 2016. Disco verde, sempre all’unanimità, anche per la condanna minacce e intimidazioni nei confronti degli operatori dell’informazione

Nella giornata conclusiva del 3 giugno è stato completato l’assetto dei gruppi dirigenti: confermato nel Comitato esecutivo del sindacato mondiale il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, di Repubblica. Approvate anche la mozione presentata da FNSI e i sindacati giornalisti di Inghilterra, Irlanda del Nord, Francia, Stati Uniti, Canada e Australia che condanna i media controllati dal governo russo che hanno insabbiato e giustificato la guerra condotta contro l’Ucraina e deliberatamente fuorviato i cittadini russi. Delegazione italiana ricevuta dall’ambasciatrice italiana in Oman, Federica Favi, che ha rimarcato “l’importanza della libertà di stampa per una piena cittadinanza dei popoli”.

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