Lavoro a Piacenza, crescono disoccupazione (al 6,5%) e divario di genere (+18%)

24 Marzo 2023 12:04

Cresce il tasso di occupazione lavorativa in provincia di Piacenza, ma non abbastanza da recuperare i livelli registrati nel periodo pre-pandemico. Inoltre, dalla fotografia sul mondo del lavoro piacentino elaborata dai report realizzati dalla Provincia di Piacenza e dall’agenzia regionale per il lavoro, attraverso i dati forniti dall’Istat, emerge l’incremento del divario di genere quando si parla di occupazione nel nostro territorio. In provincia di Piacenza, infatti, “la contrazione dell’occupazione evidenziata nei dati Istat della rilevazione delle forze di lavoro (dato medio annuo) nel 2020, è dovuta esclusivamente alla componente femminile, che è invece stazionaria nel 2021 e nel 2022; la leggera diminuzione dell’occupazione maschile registrata invece nel 2021 è stata recuperata nel 2022. Il tasso di occupazione provinciale riferito alla popolazione di 15-64 anni è cresciuto tra il 2020 e il 2021 solo per la componente femminile, ma non ha ancora recuperato i livelli pre-Covid, raggiunti invece nel 2022 dalla sola componente maschile. Il divario di genere, misurato dalla differenza tra il tasso maschile e quello femminile, è aumentato nel periodo dal -14,0 del 2019 al -17,8 del 2022”.

Nel dettaglio, i dati della Rilevazione campionaria sulle forze di lavoro dell’Istat mostrano che in provincia di Piacenza sono 125.000 circa gli occupati nella media del 2022, in aumento di mille unità rispetto al 2021, dovuto però alla crescita della sola componente maschile dato che quella femminile rimane stabile. Il tasso di occupazione si attesta così per la popolazione dai 15 ai 64 anni al 68,8%, in aumento di 0,8 punti percentuali sull’anno precedente, e riducendo il gap con il 2019 a un punto; osservando le differenze di genere, sale per gli uomini (al 77,6%, +1,7 punti percentuali) ma cala leggermente per le donne (al 59,8%, -0,2 punti).

CRESCE ANCHE IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE

Nella media del 2022 le persone in cerca di occupazione sono invece 9 mila, mille in più del 2021, sempre per via dell’aumento della componente maschile. Il tasso di disoccupazione complessivo provinciale, al 5,7% nel 2019, al 5,9% nel 2020 e al 6,1% nel 2021, sale anche nel 2022 raggiungendo il 6,5%. Negli ultimi due anni il tasso di disoccupazione maschile è passato dal 4,6% al 4,9%, mentre quello femminile è cresciuto dal 7,9 all’8,5 per cento.

Le persone attive sul mercato del lavoro, misurate dall’aggregato “forze di lavoro” (ottenuto sommando gli occupati e le persone alla ricerca di un’occupazione), aumentano quindi nella media del 2022 rispetto all’anno precedente di 2 mila unità ed arrivano a 134 mila, con il tasso di attività che si attesta adesso al 73,6%, 1,1 punti percentuali in più a confronto col 2021, e riducendo a 0,4 punti lo svantaggio rispetto al 2019. Tra le donne – data la sostanziale stabilità dei livelli di occupazione e disoccupazione – il tasso di attività registra nel passaggio dal 2021 al 2022 una leggera crescita, dal 65,2 al 65,4 per cento, mentre tra gli uomini (con mille occupati e mille disoccupati in più) l’incremento è più sostenuto, dal 79,6% all’81,6%.

Sono dati che evidenziano in generale sensibili progressi sul versante dell’occupazione rispetto all’anno precedente, soprattutto a livello nazionale (+2,4% sul 2021), ma anche a livello regionale emiliano-romagnolo (+1,2%). In questo contesto, pure il mercato del lavoro piacentino ha registrato nel corso del 2022 un andamento complessivamente positivo, con la crescita dei livelli occupazionali e dei tassi di occupazione, oltre che con l’aumento delle forze di lavoro e dei tassi di attività. Non si osservano invece ancora progressi sul versante della disoccupazione, che infatti nel nostro territorio aumenta leggermente, mentre in Italia e in Emilia-Romagna diminuisce.

I dati della nuova rilevazione sulle forze di lavoro condotta da Istat (dato medio annuo) evidenziano a Piacenza una crescita delle persone in cerca di occupazione nel 2022 (da 8mila a 9mila unità complessivamente): maturata più recentemente per la componente maschile (da 3mila a 4mila unità nell’ultimo anno) e incorporata già nel 2021 da quella femminile (da 4mila a 5mila unità). Nell’anno della pandemia è cresciuta in modo significativo la componente inattiva della popolazione. La quota preponderante di coloro che hanno perso il lavoro nel corso del 2020 non ha, infatti, cercato attivamente una nuova occupazione. Inoltre, coloro che hanno usufruito di ammortizzatori sociali per più di 3 mesi sono stati «contabilizzati» tra gli inattivi  In provincia di Piacenza gli inattivi nel 2020 sono cresciuti di 3mila unità, tutte a carico della componente femminile della popolazione e non interamente recuperate negli anni successivi. Molto pesanti le ricadute nell’area del lavoro autonomo nel piacentino, in regione e nel Paese in questi ultimi anni. Tra il 2018 e il 2022 in provincia di Piacenza la componente indipendente dell’occupazione ha perso 5mila unità.

In rapporto con le altre città e contesti territoriali, nel corso del 2022 la nostra provincia continua a presentare molti indicatori che si posizionano ai vertici per livelli di prestazione, e sempre al di sopra delle medie nazionali. Il tasso di occupazione complessivo (68,8%, quasi 9 punti in più del dato italiano) colloca infatti Piacenza al 22° posto nella graduatoria delle 107 province italiane, prima di Lodi, Cremona e Pavia, anche se dopo quella di Parma (71,1%), la città metropolitana di Milano (70,1%) e la media regionale emiliano-romagnola (69,7%).

Fa ancora meglio il tasso di attività (73,6%, sempre allineato a quello regionale), che risulta superiore a quello delle province a noi vicine (tranne Milano e Parma), posizionando il nostro territorio al 12° posto nella classifica nazionale. Piacenza registra invece un arretramento in graduatoria relativamente al tasso di disoccupazione (6,5%, 1,6 punti in meno della media nazionale), classificandosi al 47°posto tra le province italiane. Qui il gap è di oltre un punto percentuale con Parma, Cremona, Lodi e Milano.

CASSA INTEGRAZIONE 

Infine, sia a livello regionale che in provincia di Piacenza, nei dodici mesi del 2020, il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate ha raggiunto il valore più alto di sempre: 294,7 milioni di ore in regione, 14,9 milioni in provincia (pari al 5,0% del totale regionale) Il ricorso alla Cig, così come la sospensione per legge dei
licenziamenti, è stata attuato al fine di contrastare gli effetti della crisi, in modo da contenere al massimo le conseguenze del lockdown Ancora elevato ma notevolmente ridimensionato il numero di ore autorizzate nel 2022 (0,9 milioni) rispetto al 2019.

I DATI ISTAT SULLE FORZE DI LAVORO NEL 2022 ELABORATI DALLA PROVINCIA DI PIACENZA

 

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