Seta, approvato il bilancio: “In pareggio grazie ai ristori, preoccupati per il 2023”

13 Maggio 2023 17:53

Seta – gestore unico del servizio di trasporto pubblico su gomma di Modena, Reggio Emilia e Piacenza – rende conto della proposta di bilancio 2022, formulata dal consiglio di amministrazione e approvata all’unanimità dall’assemblea dei soci.

“Il consuntivo – si legge in una nota – evidenzia un utile netto di 39.238 euro, risultato conseguito grazie soprattutto a ristori e componenti economiche straordinarie, che sarà interamente destinato a riserva per rafforzare il patrimonio societario. La chiusura del bilancio 2022 in sostanziale pareggio – prosegue la nota stampa – è dovuta soprattutto a risorse stanziate a livello statale (come già avvenuto nel 2020 e 2021) per la copertura dei mancati introiti e dei maggiori costi legati all’epidemia da Covid. Rimborsi parziali sono stati attivati anche per compensare i maggiori costi per carburanti, elettricità e materie prime, che nel corso dell’anno hanno fatto registrare aumenti spropositati. Senza queste voci straordinarie positive (pari a circa 8 milioni di euro) non sarebbe stato possibile salvaguardare l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda, che nel 2022 – al pari dell’intero settore del trasporto pubblico nazionale – ha attraversato il terzo anno consecutivo di eccezionale difficoltà segnato, nella prima parte, dalla coda dell’emergenza pandemica a cui si sono aggiunti gli aumenti dell’inflazione e di tutte le componenti di costo, come effetto della crisi internazionale derivata dalla guerra in Ucraina”.

“Essere riusciti a mantenere l’equilibrio di bilancio anche per il 2022 – ha aggiunto Antonio Nicolini, presidente di Seta – dopo i due complicatissimi anni precedenti, è un risultato importante e per nulla scontato, raggiunto grazie all’impegno profuso da tutto il nostro personale al quale rivolgo un sentito ringraziamento a nome dell’organo amministrativo aziendale. Nonostante le molte difficoltà affrontate Seta mantiene la propria solidità economico-finanziaria e patrimoniale, confermando inoltre il consistente Piano degli investimenti, che per il periodo 2021-2026 vede lo stanziamento di oltre 142 milioni di euro e la sostituzione di oltre 420 mezzi, pari a circa il 50% della nostra flotta, anche utilizzando fondi del Pnrr, con l’arrivo di mezzi ad idrogeno e full-electric, per i quali abbiamo già avviato le procedure di gara. Il tema ineludibile è quello delle risorse strutturali necessarie per garantire una prospettiva per il futuro del tpl e della nostra azienda. Lo scenario nazionale presenta ancora evidenti criticità per le aziende di trasporto pubblico: rispetto al 2019 si registrano ancora oggi ricavi inferiori mediamente del 15% – nonostante le agevolazioni regionali ed i bonus trasporti nazionali che hanno influito positivamente – a cui si aggiungono gli elevatissimi incrementi dei costi di carburante (gasolio +25% e metano +170%). Il Tpl a differenza di altri settori, non opera in un mercato autoregolato, e si sostiene sul delicato equilibrio ricavi/costi. Occorre quindi essere realisti: ad oggi non sono più previsti ristori da parte dello Stato. Se nel 2023 non interverranno nuove misure strutturali di sostegno che compensino la crescita dei costi e delle dinamiche inflattive in atto, la tenuta economica delle aziende sarà messa a dura prova stante il permanere del calo dei ricavi. L’intero settore del trasporto pubblico locale deve recuperare un posto prioritario nell’agenda del Governo nazionale: sono indispensabili misure stabili e consistenti che ne attestino la centralità per il sistema-Paese, riconoscendone il ruolo di servizio essenziale – come peraltro è apparso chiaro durante la pandemia – nonché strategico per gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di progressiva decarbonizzazione del trasporto. A partire dal rifinanziamento del Fondo Nazionale Trasporti, non più rimandabile. Ad oggi, peraltro, non vi è traccia dei 250 milioni di euro annunciati dall’Esecutivo per garantire il ristoro dei maggiori costi energetici attesi per il 2023. Sono poi altrettanto necessari interventi di sostegno a livello locale: la Regione Emilia-Romagna è già intervenuta con un adeguamento inflattivo parziale dei corrispettivi riconosciuti alle aziende per l’esecuzione dei contratti di servizio, ma ciò non basta né si può rimandare all’infinito il tema dell’adeguamento delle tariffe, ferme ormai da circa dieci anni e con un’inflazione che nel periodo ha superato il 18%”.

I NUMERI DEL 2022
Nei tre bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza i passeggeri trasportati – misurati secondo il metodo di coefficienti regionali – sono stati complessivamente 63,6 milioni, in recupero rispetto al 2021 ma ancora inferiori di quasi il 9% rispetto al 2019. In dettaglio, a Modena si sono avuti 27.511.175 passeggeri (+25,8% sul 2021), a Reggio Emilia 21.638.646 (+19,5%) e a Piacenza 14.216.633 (+16,5%). I ricavi dalla vendita di biglietti ed abbonamenti – attestati a 26,7 milioni di euro – mostrano una ripresa rispetto al 2021 (+18%), ma risultano ancora inferiori di oltre il 15% rispetto al 2019. In particolare, rispetto al periodo pre-pandemico gli abbonamenti annuali presentano un leggero andamento positivo, mentre sono invece in forte diminuzione i titoli occasionali e quelli mensili, che risentono di evidenti rilevanti cambiamenti nei comportamenti di mobilità dei cittadini. Il trend è confermato da diverse fonti nazionali, tra cui quelle di Asstra e soprattutto il Rapporto Isfort, sulle scelte di mobilità degli italiani, che per il 2022 evidenziano un calo di circa il 15% dei passeggeri del trasporto pubblico locale rispetto allo stesso periodo del 2019, a fronte di un calo quasi azzerato degli spostamenti effettuati con veicoli leggeri su rete autostradale (-3%) e stradale (-5%) e di una crescita di mobilità con mezzi di micromobilità (monopattini e simili) e mezzi a due ruote. Il valore della produzione è stato di 117,7 milioni di euro. Nel 2022 l’attività di contrasto all’evasione è stata gradualmente intensificata: in particolare, grazie ad una proficua attività di recupero dell’arretrato gli incassi da sanzioni hanno superato quota 1,6 milioni di euro. Nel 2022 SETA ha effettuato investimenti complessivi per quasi 25 milioni di euro, di cui 20 milioni per l’acquisto e l’immissione in servizio di 70 nuovi mezzi (32 per Reggio Emilia, 23 per Modena e 15 per Piacenza), quasi esclusivamente bus ibridi/metano. Investimenti rilevanti per 3 milioni di euro sono stati inoltre attuati per realizzare due nuovi impianti aziendali di rifornimento di metano CNG-LNG e biometano, a Reggio Emilia e Piacenza.

PIANO DEGLI INVESTIMENTI DELINEATO FINO AL 2026
La situazione di questi ultimi anni e le prospettive del settore a breve e medio termine non mettono in discussione le azioni indicate dal Piano industriale di Seta, che arriva fino al 2026 e comprende risorse del PNRR. Il Piano vede confermate le direttrici strategiche di investimento, finalizzate a promuovere politiche di sviluppo e di crescita aziendale, a migliorare la qualità del servizio erogato, recuperare ed incrementare le quote di utilizzo del mezzo pubblico nei bacini in cui opera l’azienda, rendere più attrattivo il trasporto pubblico locale per gli utenti e l’ambiente di lavoro dei dipendenti. La misura più consistente risiede in un deciso e profondo rinnovamento della flotta, che vedrà l’età media ridursi drasticamente (da oltre 12 anni a circa 9 anni, in linea con gli standard europei), per garantire il miglioramento degli standard qualitativi, di sicurezza e di sostenibilità ambientale dei mezzi pubblici circolanti nei tre bacini provinciali gestiti da Seta. Nel biennio 2021/2022 sono stati complessivamente circa 150 i nuovi mezzi acquistati per un investimento complessivo di 41 milioni di euro, con una quota di autofinanziamento del 35 circa%. Nel 2023 verranno immessi in servizio 120 nuovi mezzi, mentre nel triennio 2024-2026 saranno acquistati 150 nuovi autobus, grazie ad una quota importante di autofinanziamento ed a risorse dei Comuni, della Regione Emilia-Romagna e fondi del Pnrr, con i quali saranno finanziati 12 mezzi ad idrogeno per la rete urbana di Modena e 21 bus full electric per Reggio Emilia e Piacenza (compresi i relativi impianti di rifornimento/ricarica). Complessivamente, quindi, nel periodo 2021-2026 Seta investirà oltre 142 milioni di euro e realizzerà la sostituzione di oltre 420 mezzi, pari a circa il 50% della flotta circolante nei tre bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

Un ulteriore asset strategico riguarda l’investimento in progetti di forte innovazione tecnologica, puntando sulla digitalizzazione a supporto dell’utenza per migliorare l’informazione, l’accessibilità, la fruizione e la qualità del servizio erogato. Da qui lo sviluppo di sistemi ad elevata tecnologia come Emv, che consente di acquistare il biglietto a bordo con carta/bancomat contactless, presente oggi su tutti i mezzi urbani Seta e di cui è prevista l’estensione su tutti quelli extraurbani a partire dal 2023. Previsti anche l’aggiornamento dei sistemi Avm di bordo di monitoraggio della flotta, l’estensione progressiva della videosorveglianza anche sui servizi extraurbani e lo sviluppo delle piattaforme integrate digitali per la mobilità come Roger.

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