Don Beotti, è il giorno della beatificazione. Cerimonia in Duomo alle 15.30

30 Settembre 2023 04:00

E’ arrivato il giorno della beatificazione di don Beotti: la cerimonia è in programma in Duomo al termine del Convegno pastorale diocesano di inizio anno. Alle 15.30 sarà celebrata la messa con il rito di beatificazione presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi.

Il 20 maggio scorso papa Francesco ne ha riconosciuto il martirio “in odium fidei”, in odio alla fede. Giunge così a conclusione il processo di beatificazione iniziato in diocesi il 9 febbraio 2002 e terminato nel novembre 2014, per passare alla successiva fase romana. In 21 anni si sono alternati due postulatori: nel percorso diocesano monsignor Domenico Ponzini e in quello presso la Santa Sede monsignor Massimo Cassola. Il giorno successivo alla messa in cattedrale, domenica, le reliquie del nuovo beato giungeranno a Gragnano e alle 15 e 30 avrà luogo la celebrazione officiata dal vescovo.

L’urna in legno sarà collocata sopra l’altare laterale della Madonna del rosario. Don Giuseppe Beotti aveva sviluppato il proprio sacerdozio, iniziato nel 1938, ancorandolo a quattro punti cardinali: la carità, i giovani, la predicazione e le confessioni. Fu trasferito nel 1940 a Sidolo, paese appartato dell’Appennino, divenuto durante la guerra luogo di transito di tante persone che cercavano rifugio, fra cui anche molti ebrei diretti in Svizzera. È lì che don Beotti accolse partigiani, soldati feriti, poveri che scappavano dai rastrellamenti e 13 ebrei che cercavano la salvezza. Due frasi pronunciate da don Beotti raccontano tanto quanto i suoi gesti, anche perché nei gesti hanno poi trovato la loro concretezza. La prima: “Quello che non potrò fare in estensione, lo farò in profondità”, detta quando arrivò a Sidolo, una manciata di abitanti, dopo avere a lungo lavorato con tanti giovani. La seconda fu pronunciata il 16 luglio del ‘44, con i tedeschi ormai prossimi a giungere in paese, quando don Beotti durante la messa disse: “Se mancasse ancora un sacrificio per far cessare questa guerra, Signore, prendi me!”. Nei pochi giorni successivi che lo separavano dalla morte ebbe la possibilità di fuggire, ma non accettò. Così , quando il 20 luglio i nazisti arrivarono a Sidolo, portarono don Beotti, don Francesco Del Nevo e il seminarista Italo Subacchi nella zona denominata “di là del rio” e li allinearono al muro di sostegno della strada, dove rimasero tre ore in piedi. Fu lì che alle 16 e 15 furono fucilati con una raffica di mitra. Con loro, quel giorno, furono assassinati anche cinque giovani di Borgotaro.

Prima di quella in programma oggi, l’ultima beatificazione a Piacenza risale al 2018, quando venne proclamata beata suor Leonella Sgorbati, uccisa a Mogadiscio con la guardia del corpo 12 anni prima.

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