Mense scolastiche, Genitori per menù sano: “Serve rendere appetibili le verdure”

01 Dicembre 2023 10:38

“Incontro con luci e ombre” quello che si è tenuto tra Comune di Piacenza, Ausl e una rappresentanza del gruppo “Genitori per Menù sano”. Così lo definiscono i genitori che nelle settimane scorse avevano raccolto oltre 500 firme contro la modifica del menù delle mense scolastiche.

“Abbiamo ribadito come la metodologia messa in atto per cambiare il menù sia a nostro parere da censurare e per il resto ne siamo usciti con tanti dubbi e poche certezze – spiegano i genitori -. Non è stato ufficializzato il menù nuovo, il sindaco a tal proposito ci ha detto che quella delle settimane scorse è stata una sperimentazione confinata su tre giornate e che per loro è stata positiva dal punto di vista della riduzione degli sprechi alimentari. Premettendo che il fenomeno degli sprechi, diffuso a livello nazionale, non si affronta secondo noi diminuendo la qualità del menù proposto sacrificando proteine vegetali o verdura con pasta al burro, carne e formaggi; abbiamo portato all’attenzione di Comune e Ausl menù scolastici di altre province limitrofe, come Parma e Cremona, sottolineando come le modalità di preparazione dei piatti siano fondamentali per favorirne l’appetibilità e di conseguenza ridurre gli sprechi”.

I genitori hanno poi ribadito che i coordinatori di certi plessi non erano al corrente della sperimentazione che a gennaio 2024 potrebbe portare a un cambio del menù, stando a quanto detto dall’amministrazione comunale. “Da parte nostra abbiamo portato proposte: se la pasta al cavolfiore, la pasta integrale o i legumi non piacciono, occorre rendere più appetibili gli ingredienti senza eliminarli o ridurne la frequenza ma cucinandoli e proponendoli in modo diverso, altrimenti le conseguenze ovvie saranno l’impoverimento del menù e un passo indietro verso un’educazione alimentare sana che la parte pubblica dovrebbe promuovere nei confronti dei bambini e delle famiglie. Il rischio, infatti, è che passi il messaggio sbagliato perché come detto da alcuni tecnici al tavolo, a casa spesso le abitudini alimentari sono peggiori rispetto a scuola. La scuola deve essere un baluardo di sana ed equilibrata alimentazione perché se è vero che le linee guida regionali sono e saranno rispettate, dentro questi confini si può fare un buon lavoro o un pessimo lavoro sul fronte della qualità, della varietà e della tipologia di alimenti proposti. Ridurre le fonti proteiche vegetali o la pasta integrale sono scelte che danneggiano i nostri figli e il futuro del pianeta”.

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