Il liceo Colombini protesta: “Lavori di adeguamento in ritardo di diversi mesi”

06 Marzo 2024 03:22

“Si sa quando si inizia, ma non si sa quando si finisce”. Per provare l’attualità del vecchio proverbio bisogna andare in via Beverora 51, a Piacenza, dove il liceo Colombini è oggetto di un intervento di adeguamento e miglioramento sismico.
Di che cosa si tratta – In palestra i lavori sarebbero dovuti partire nel luglio dello scorso anno, ma sono cominciati una settimana fa. Anche nelle aule della sede centrale il cantiere è in ritardo; la data di fine lavori avrebbe dovuto essere dicembre 2024, ma a quanto sembra non sarà così. Il rischio, abbastanza concreto e temuto da insegnanti e studenti è che anche il prossimo anno scolastico 2024-2025 il Colombini debba convivere con il cantiere.
“Il ritardo c’è – conferma la dirigente scolastica Monica Ferri – nella palestra i lavori dovevano iniziare la scorsa estate, invece sono partiti in ottobre e si sono subito interrotti. Sono ripresi la scorsa settimana. Non so se questo ritardo comporti anche un ritardo nella consegna della palestra perché sono in attesa di una risposta della provincia: la conferma ufficiale non ce l’ho, ma immagino di sì. Mi auguro possa essere fruibile il prossimo anno scolastico, magari non nei primi mesi, ma dopo sì”.
La problematica maggiore – Il problema più annoso però riguarda la sede centrale: “Il cronoprogramma iniziale aveva preventivato un trasloco a fine febbraio, ma ci era già stato detto che i tempi sarebbero stati più lunghi – sottolinea Ferri – non sappiamo quanto. Il ritardo c’è ma non so quantificarglielo, anche se mi sembra improbabile che i lavori finiscano entro la data prevista e immagino che questa situazione si protrarrà anche per il prossimo anno scolastico. Ma la certezza per ora non c’è”.
Dalla Provincia – Anche la Provincia non tace sugli “slittamenti” – così li definisce – sulla tempistica di realizzazione delle opere nei cantieri in corso al liceo Colombini. Slittamenti che, secondo Jonathan Monti, dirigente del servizio Edilizia e Servizi tecnologici della Provincia, sono imputabili “principalmente alla necessità di fronteggiare adeguamenti agli impianti elettrici, termici e idraulici, che presentano talora configurazioni impreviste e non prevedibili”.“Certamente ci rendiamo conto del problema della scuola e ne siamo dispiaciuti – spiega la vicepresidente Patrizia Calza – ma quando si iniziano i lavori è quasi normale che si verifichino degli imprevisti che possono allungare i lavori: tuttavia questi interventi risultano necessari, sono nell’interesse di tutta la scuola”.

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