Il tumore al seno costa caro anche alle tasche: “Fino a 5mila euro di spese extra”

21 Marzo 2024 22:36

“Se sei lavoratrice e ti ammali di tumore al seno vai incontro. mediamente, a una riduzione del reddito annuo dal 10 al 50 per cento a seconda dell’attività lavorativa. Di contro, hai almeno 4 o 5mila euro di spese extra all’anno”.

Lo sottolinea Francesco Sabbadini, direttore della Medicina del Lavoro di Asia Group intervenuto alla nuova puntata di “Star bene”, la trasmissione condotta dalla giornalista Marzia Foletti e in onda su Telelibertà.

“Ci sono degli aiuti a sostegno delle lavoratrici ammalate – spiega – penso ad esempio alla domanda di invalidità, ma molte pazienti non la fanno anche per timore di andare incontro a problemi in ambito lavorativo. Ma in realtà anche con un’invalidità si può lavorare ed è importante che gli oncologi facciano presente alle pazienti queste possibilità di sostegno”.

La puntata si è focalizzata sul tumore al seno: “È il più frequente nella donna – spiega l’oncologo e direttore scientifico della trasmissione Luigi Cavanna – i fattori di rischio sono, oltre alla familiarità, il fumo, l’aumento di peso e la ridotta attività fisica. Su questi si può agire, ma poi c’è anche la prevenzione secondaria rappresentata dagli screening mammografici. Certo quello al seno è un tumore in aumento ma oggi molte persone guariscono e anche una percentuale di quelle con una malattia metastatica riesce a raggiungere la guarigione”.

Dello stesso avviso si dice anche Daniele Generali, direttore dell’unità operativa multidisciplinare di Patologia Mammaria e Ricerca Traslazionale, Asst Cremona – Soluzione Salute: “Lo screening è importante perché più piccole sono le lesioni mammarie che intercettiamo e migliore è la prognosi – spiega – a volte c’è bisogno dell’oncologo per vedere quale sia il percorso migliore fra chemioterapia, ormonoterapia e farmaci a bersaglio molecolare. Su questo fronte la ricerca è stata molto rapida: oggi si usano dei marcatori che servono a far sì che la donna abbia la migliore strategia terapeutica”.

Richard Tancredi, oncologo della Breast Unit di Cremona, è invece intervenuto sui “test genomici che possono aiutare nel selezionare il percorso terapeutico più adatto” “Abbiamo a disposizione dei test che ci consentono di avere una terapia ritagliata sul paziente – spiega – al momento vengono indirizzati ad alcune pazienti”.

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