“La causa di beatificazione di don Giuseppe Borea verrà avviata in tempi brevi”

06 Aprile 2024 05:23

La causa di beatificazione di don Giuseppe Borea si avvierà in tempi brevi, magari già entro l’anno. A prospettarlo è il vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio Adriano Cevolotto, intervenuto alla presentazione della seconda edizione del libro “Giuseppe Borea. Quando l’amore è più forte dell’odio” di Lucia Romiti al salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni.

“Per la partenza della causa di beatificazione mi auguro non ci sia molto tempo da aspettare, magari già entro l’anno – spiega monsignor Cevolotto alla presenza dell’autrice, del presidente del Partigiani Cristiani Mario Spezia e del direttore del Nuovo Giornale don Davide Maloberti – c’è poi l’iter del riconoscimento da parte della chiesa del suo martirio: è un passaggio obbligato, non un proforma. Sulle qualità morali della figura di don Borea non ci sono dubbi, ma in passato ci sono stati alcuni motivi che hanno rallentato l’ipotesi dell’avvio della causa”.

Ucciso perché partigiano o sacerdote?

Quali siano questi motivi lo si intuisce dalla spiegazione che il vescovo ha fornito: “Ho chiesto al prefetto del dicastero della causa dei santi – spiega monsignor Cevolotto – quanto sia decisiva la partecipazione alla causa partigiana dei sacerdoti per i quali si prevede la richiesta di beatificazione. La sua risposta del prefetto è stata: questa persona è stata uccisa perché partigiano o sacerdote? Questo è dirimente”.

Il nodo sta qui: don Borea venne giustiziato perché cappellano militare della 38esima brigata o in quanto parroco accusato di avere mancato ai suoi obblighi?
“Don Borea non nega di essere stato cappellano militare, ma le accuse sottolineano il suo venir meno alle qualità morali di sacerdote – continua il vescovo – questo mi fa propendere per vedere nel motivo dell’uccisione il suo sacerdozio”.

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