Croce Rossa in San Pietro dal Papa, anche i piacentini: “Giornata incredibile”

07 Aprile 2024 15:47

C’era anche una delegazione piacentina tra gli oltre seimila volontari della Croce Rossa Italiana che nella mattinata di sabato 6 aprile, in Vaticano, hanno incontrato il Santo Padre Papa Francesco in occasione del 160° anniversario della fondazione della associazione.

L’Aula Paolo VI era gremita di divise rosse che hanno “abbracciato” il Pontefice. Tra quelle divise, una rappresentanza del Comitato provinciale CRI di Piacenza con una trentina di volontari tra i quali cinque giovanissimi.

Papa Bergoglio, nel suo discorso, ha sottolineato il ruolo della Croce Rossa nel fornire assistenza umanitaria, senza distinzioni di nazionalità, religione o opinioni politiche, e ha inoltre evidenziato l’importanza dell’impegno profuso della CRI nei teatri di guerra, in emergenze e durante il soccorso ai più vulnerabili, senza dimenticare i bambini vittime dal conflitto bellico in Ucraina.

“Quella di oggi è un’occasione speciale per esprimervi tanta gratitudine per il servizio che rendete nei contesti bellici e per l’aiuto che ogni giorno prestate a chi è nel bisogno in molteplici situazioni di emergenza. Grazie, grazie tante per questo» ha detto il Pontefice rivolgendosi alla platea. Il Santo Padre ha quindi esortato alla continuazione di questo impegno universale basato sulla solidarietà e sulla fratellanza, promuovendo la cultura dell’incontro e della cura per ogni persona, senza discriminazioni «seguendo l’esempio di amore e servizio di Gesù Cristo”. Infine, ha concluso con un augurio di pace e con la benedizione dei volontari e degli operatori della Croce Rossa e delle loro famiglie.

Commozione per Rosario Maria Gianluca Valastro, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana che, al termine dell’udienza, ha voluto ringraziare Papa Francesco.

“Il Papa ha espresso un suo desiderio, quello che cerchiamo di fare quotidianamente all’interno della Croce Rossa Italiana e di tutto il movimento internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: cercare di essere tutti uniti per essere al servizio di chi è più vulnerabile, ovunque e per chiunque – ha spiegato il presidente Valastro -. Come il Santo Padre ha ricordato il nostro motto “essere presenti dove c’è la gente che soffre, senza alcuna discriminazione””. Inoltre, “Quando mi ha ringraziato, sono rimasto molto scosso perché in realtà siamo noi che lo ringraziamo, poiché è l’unico che in questo momento sottolinea la necessità di rispettare i civili e rimarca quello che il diritto internazionale umanitario ci dice da 160 anni: che i civili non sono parte del conflitto». Il presidente Valastro ha concordato con il pontefice «sulla necessità di garantire uno spazio d’azione libero agli operatori umanitari e sanitari anche nei teatri di guerra”.

Da qui, “Quindi, sebbene fossi io che volevo ringraziare il Santo Padre, in realtà è stato lui che ha espresso gratitudine nei nostri confronti, il che ci riempie di grande onore”.

Tra quei migliaia di volontari, due piacentini: Giuseppe Colla ed Elvira Trotti, partiti proprio dalla Sede di Viale Malta, nella serata di venerdì 5 aprile per arrivare a Roma in nottata.

“È stata una giornata incredibile – racconta Colla, responsabile del gruppo Operatori del Sorriso della CRI di Piacenza – perché abbiamo potuto incontrare il Santo Padre”. E aggiunge: “Trovarci così numerosi ci ha scaldato il cuore e non sono mancati momenti per stringere nuove amicizie e consolidare l’appartenenza alla Croce Rossa”. Quando Colla ha potuto incontrare di persona il Pontefice gli ha regalato una copia del Calendario 2024 degli “Inkollati”, realizzato dal suo Gruppo degli Operatori del Sorriso.

“È stato emozionante”. E altrettanto emozionante per Colla è stato poter incontrare anche il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana. Dal canto suo Elvira Trotti si dice entusiasta per aver varcato la soglia pontificia ed aver incontrato tutte quelle divise di Croce Rossa “ma l’emozione più grande è stato quando il Papa ha fatto ingresso e vederlo così attento alla nostra storia e sensibile ai nostri valori”.

“Abbiamo vissuto mesi terribili a causa della Pandemia – sottolinea Michele Gorrini, coordinatore della Sede CRI di Piacenza – al termine dell’emergenza la speranza di tutti era che il mondo avesse imparato a trovare nuovi spiragli di luce e di speranza. Invece, si sono create tensioni tra nazioni, con guerre nelle quali a farne le spese sono purtroppo i civili e i bambini. L’auspicio è che la diplomazia riesca ad evitare pericolose escalation e non posso che ringraziare il Papa per il suo appello ed unirmi alle sue bellissime parole”.

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