Alloggi d’emergenza, tempo scaduto e sfratto a famiglie. “Servono più case in affitto”

08 Aprile 2024 04:30

Si chiamano “alloggi d’emergenza”, quelli in una palazzina di Gerbido che s’affaccia sulla piazza della vecchia coop, a pochi metri dal Po in linea d’aria. Ci vivono famiglie, quasi tutte con bimbi piccoli, ma l’emergenza, per loro, è qualcosa di cronico e non si leva con una scrollata di spalle: colpa soprattutto del fatto che molti non trovano una casa in affitto (“Io ho un contratto a tempo indeterminato, ma non pare importare, potrei spendere massimo 500 euro al mese però”), o ancora della lista d’attesa per la casa popolare. “Io ho fatto richiesta sei volte, nulla”. Così la casa d’emergenza è diventata casa. Fino allo sfratto da Acer.

L’assessora ai servizi sociali Nicoletta Corvi spiega: “Gli alloggi di emergenza sono alloggi del patrimonio Erp che il Comune decise più di 10 anni fa di destinare a chi era in situazioni di difficoltà per le quali si doveva intervenire in modo tempestivo. Gli alloggi di emergenza vengono concessi in maniera temporanea, altrimenti non sarebbero di emergenza”.

Corvi spiega che le famiglie sono state avvisate da ottobre: “Così come sono stati aiutati loro siamo nella necessità di aiutare altri nuclei, con bambini che vivono ancora più gravi situazioni e hanno bisogno”. Quindi l’appello: “C’è bisogno di poter disporre di più appartamenti in affitto, per poter consentire una naturale evoluzione delle cose. Il Comune fa la sua parte, risponde al bisogno, ma dobbiamo garantire un approccio equo”.

L’ARTICOLO DI ELISA MALACALZA SU LIBERTÀ

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